IL PARASSITA (DEFINIZIONE E INCARNAZIONE ESEMPLARE)

il parassita non esiste come specie a sé stante: il parassitismo è infatti una modalità della vita presente in tutte le specie, dalle amebe all’alta finanza;
il parassitismo può essere occasionale o fisso, opzionale o necessario ecc., con l’unica regola generale per cui il parassita deve succhiare il massimo dall’organismo parassitato senza giungere a farlo morire;
la specie umana presenta una sofisticatissima specializzazione di questa bizzarra distorsione della vita, in quanto negli uomini essa deve parassitare non solo  il metabolismo organico, ma anche la coscienza individuale e la comunicazione generale: pensiero, sentimento, memoria ecc.;
e lo deve fare in modo che il soggetto da lui dissanguato e tenuto a marcire ”appaia” come il vero parassita della società e la zavorra subumana della storia, e che invece lui, il grasso e odioso succhiasangue, appaia come il salvatore e il garante, fin troppo compassionevole, dell’intera società;
la politica offre la massima possibile perfezione di questa essenza del parassitismo: tutti gli uomini sono per loro natura animali politici, ma proprio per questo la loro vita associata è soggetta al dominio del parassitismo perfetto;
la società italiana oggi ne manifesta l’incarnazione esemplare, quella di un individuo il cui contributo materiale e spirituale alla vita associata è stato sempre e solo la costruzione dell’accusa rovesciata sul fenomeno del parassitismo stesso;
non meraviglia che costui, il parassita perfetto, sia oggi il superministro di tutta la nazione.

Gian Luigi Deiana

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