Miti e realtà dell’agenzia statale USA per l’accertamento dei livelli di istruzione scolastica
Miti e realtà del Common Core Assessment (agenzia statale USA per l’accertamento dei livelli di istruzione scolastica n.d.c.): necessità di moratoria da altri test, costi e stress.
Con No Child Left Behind (NCLB, programma federale che svolge interventi per aiutare studenti svantaggiati, n.d.c. ), ogni Stato ha stabilito i propri standard educativi e ha sviluppato test per misurarli. Ma poiché No Child Left Behind ha fallito nello spronare miglioramenti dei risultati dei test, o nel colmare i gap di carattere razziale, molti “riformatori” stanno spingendo nella direzione di standard nazionali o “comuni”. Coi milioni messi nella “Corsa verso la vetta” promossa a livello federale e le “deroghe” di NCLB come incentivi, quasi tutti gli Stati hanno concordato di adottare gli standard del Common Core. Due consorzi multistati – lo Smarter Balanced Assessment Consortium (SBAC) e il Partnership for Assessment of Readiness for College and Careers (PARCC) hanno vinto finanziamenti federali per sviluppare i test del Common Core, che si prevede di scrivere per il 2014-15.
Qui di seguito sono esposte delle realtà che stanno dietro i principali miti del Common Core.
Mito: I test del Common Core sono molto meglio degli esami correnti perché misurano abilità di carattere superiore
Realtà: I nuovi test consistono largamente nelle solite vecchie domande a scelta multipla.
I proponenti inizialmente hanno pubblicizzato in modo martellante le nuove forme di accertamento perché secondo loro avrebbero misurato – e aiutato gli insegnanti a promuovere – il pensiero critico.
In realtà gli esami rimarranno prevalentemente del tipo “a scelta multipla”. Fare completo affidamento su queste tipologie continua a promuovere un insegnamento e un apprendimento di tipo meccanico. L’accertamento comporterà generalmente solo una sessione per argomento di rapida esecuzione di compiti. Appariranno alcune domande a risposta breve e a saggio breve, proprio come anche appaiono in molti test dati a livello statale. I test del Common Core in matematica sono spesso semplici esercizi di comuptazione racchiusi in complessi e a volte confusionari “problemi lessicali” (PARCC, 2012; SBAC, 2012). L’eminente Gordon Commission composta di esperti di valutazione e misurazione ha concluso che i test del Common Core sono correntemente “lontani da ciò che in definitiva è necessario sia per accertare la responsabilità, sia per propositi di miglioramento della didattica in classe” (Gordon Commission, 2013).
Mito: l’adozione degli esami del Common Core porrà fine al martellamento dei test NCLB.
Realtà: con il Common Core ci saranno ancora più test e gli stessi usi sbagliati. NCLB ha provocato uno tzunami di test (Guisbond, et al., 2012), e il Common Core inonderà le classi con ancora più test. Ambedue le agenzie mantengono test obbligatori annuali in inglese – arti del linguaggio (ELA) , e in matematica, nei gradi scolastici 3-8. Comunque i test sono più lunghi che nei correnti esami statali. PARCC testa le capacità di lettura e le capacità matematiche in tre gradi della scuola superiore anziché solo in uno; SBAC sposta i test di lettura e di matematica dal decimo grado all’undicesimo. Negli stati dove vige il PARCC gli studenti di scuola superiore faranno anche un test di espressione orale e comprensione di ascolto. PARCC offre anche test “formativi” per scuola dell’infanzia e per il secondo grado. Ambedue le agenzie producono e incoraggiano test intermedi due – tre volte all’anno. Così come capita con il NCLB, i test del Common Core vengono usati impropriamente per orientare decisioni di alta portata inclusi i diplomi di scuola superiore (Gewertz, 2012), valutazione di insegnanti e responsabilità della scuola.
Mito: Nuovi accertamenti di livello multistatale faranno risparmiare soldi ai contribuenti.
Realtà: I costi dei test aumenteranno per la maggior parte degli Stati. Le scuole spenderanno sempre di più per aggiornare le infrastrutture dei computer.
I costi sono stati una grande preoccupazione, specialmente per gli Stati che si sono messi fuori dal consorzio sui test dell’Agosto 2013. PARCC riconosce che gli Stati membri andranno a spendere di più per i test da svolgersi correntemente. La Georgia si è tolta fuori quando PARCC ha annunciato costi per nuovi test sommativi in matematica da consegnarsi via computer, e i test di inglese – arti del linguaggio (ELA) da soli arrivavano a 2,5 milioni di dollari in più del budget esistente per le prove statali. Gli Stati mancano di risorse per aggiornare le attrezzature, la banda larga e per fornire supporto tecnico, che comporta costi largamente superiori a quelli degli stessi test. (Herbert 2012). Una analisi indica che “Corsa verso la vetta” fornirebbe ai distretti meno di dieci centesimi di dollaro per coprire queste spese più le obbligatorie valutazioni degli insegnanti (Mitchell, 2912).
Mito: Nuove agenzie di test rimpiazzeranno i fabbricatori di test con errori.
Realtà: Saranno le stesse compagnie incompetenti e motivate dal profitto che faranno nuovi esami e materiali di preparazione. Le stesse vecchie ditte, incluse Pearson, Educational Testing Service e CTB/McGraw-Hill, produrranno i test. Queste ditte hanno una lunga storia di sbagli e incompetenza. La multinazionale Pearson, per esempio, è stata responsabile di prove di bassa qualità, errori nel punteggio, nel sistema computerizzato e scadenze non rispettate (Strauss 2013). Malgrado queste pecche Pearson ha preso 23 milioni di dollari di contratto per formulare i primi 18.000 test PARCC (Gewertz, 2012).
Mito: Più rigore significa maggiore e migliore apprendimento.
Realtà: test più difficili non rendono i ragazzi più intelligenti.
A New York gli insegnanti dicono di aver visto i ragazzi scoppiare in lacrime (Hernandez & Baker, 2013) messi davanti a istruzioni confusionarie e questioni insolite proposte dai test del Common Core. I test di New York hanno posto a studenti del quinto grado domande di difficoltà da ottavo grado. (Ravitch, 2013). New York e Kentucky hanno mostrato drammatici cali di capacità e scarso successo. I bassi risultati colpiscono l’autostima degli studenti e li demotivano all’apprendimento. Inoltre sostengono percezioni sbagliate sul fallimento della scuola pubblica, mettono le scuole cittadine sotto osservazione, e forniscono argomenti ai piani di privatizzazione. Se una scolara si sforza di saltare l’asta alta cinque piedi, non diventerà una saltatrice di livello mondiale perché qualcuno ha sollevato l’asta a sei piedi e le ha urlato “salta più in alto”, o se la sua mediocre prestazione sarà usata per punire il suo allenatore.
Mito: Le prove del Common Core sono pensate per soddisfare i bisogni degli studenti.
Realtà: I nuovi test mettono a rischio gli studenti con disabilità e gli studenti che apprendono l’inglese. Coloro che si mettono dalla parte degli studenti che apprendono l’inglese come seconda lingua (English language learners), hanno espresso preoccupazione per la mancanza di opportuni adattamenti dei test. Un’analisi tecnica del Dipartimento dell’istruzione ha fatto una valutazione degli sforzi delle agenzie consorziate nel Luglio 2013 e ha emanato una decisa indicazione affermando che i tentativi di adattare i test agli studenti con disabilità necessitavano di maggiore attenzione (Gewertz, 2013).
Mito: La bravura nei test del Common Core è un’oggettiva misura dell’essere preparati all’università e alla carriera.
Realtà: I livelli di bravura nei test del Common Core sono soggettivi, come tutti i livelli di prestazione. Recenti rivelazioni dimostrano che lo stato di New York ha piazzato arbitrariamente i punteggi del superamento delle prove (Burris, 2013). Non c’è alcuna prova che questi standard o test siano legati alle abilità e alle conoscenze che gli studenti necessitano per l’ampio arco delle loro scelte di proseguimento degli studi e carriera. (Ravitch, 2013). Inoltre le autorità scolastiche hanno spesso ceduto alla tentazione di imbrogliare e manipolare il risultato dei test per sostenere la credibilità delle loro riforme favorite. Esempi di ciò includono Atlanta, New York, Washington, DC, Indiana, Florida, e altri (FairTest, 2012).
Miti: Gli stati devono implementare le prove del Common core; non hanno altra scelta.
Realtà: Invece hanno altre scelte: gli attivisti dovrebbero chiedere una moratoria indefinita sui test del Common Core per dare tempo di trovare altre prove che siano davvero migliori.
Prove di alta qualità migliorano l’insegnamento e l’apprendimento e forniscono informazioni utili sulle scuole. Esempi di prove migliori includono le ben progettate prove formative (Fairtest 2006), le prove che fanno parte del curricolo (New York Performance Standards Consortium), e i portfolio o i Learning Records (note di apprendimento n.d.c.), (FairTest, 2007). Le scuole possono essere valutate usando molteplici indicatori, che includono test di portata limitata, esame della qualità della scuola, esami a campione su come procede il lavoro degli studenti. (Neill, 2010). E’ tempo di tornare indietro e riconsiderare che tipo di prove aiuterà i nostri studenti ad avere successo nella scuola e nella vita.
Pubblicato da fairtest il 3 Settembre 2013