L’ ESSENZA DELLA RELIGIONE
(non c’è dio senza preti?) di Gian Luigi Deiana
Scrivo queste righe verso mezzanotte, nel prendere atto che anche questo giorno è finito e “già vedo danzar l’altro”; in questo istante solitario io trovo tutta l’essenza di ciò che considero sia la religione, o più precisamente la disposizione religiosa.
Ogni volta il mio rito consiste nell’ aprire la finestra, anche nel gelido inverno, e respirare con la consapevolezza dell’aria; so che è un rito, e che da un punto di vista fisiologico non ha niente di necessario; non ha neanche alcunchè di di simbolico o di comunicativo, poichè qui ci sono io solo tra me e me: eppure questa elementare necessità di aprire per poco una finestra, e accomiatarmi dal “fuori” con la compagnia immaginaria dei miei morti, è la mia azione sacra.
L’essenza del sacro sta dunque in questo ritaglio separato, cioè in questa separazione dalla successione quotidiana di eventi; la disposizione religiosa non è “eventuale”: essa consiste nella necessità di odorare la notte, ovvero di confermare anche oggi il mio rapporto col fuori, il mio saluto, il mio augurio e il mio omaggio.
La disposizione religiosa sa bene che una sua codificazione comporta l’immissione di dio, e in genere la complementare immissione di catechismi e di preti: ma nè i preti, nè i catechismi e nemmeno dio stesso costituiscono l’essenza della religione.
La scuola che si dedica a combattere la religione, cioè l’ateismo militante, è mossa da uno spirito di crociata fanatizzato, ma fanatizzato contro elementi disparati della religione, dio o la chiesa in particolare, che sono solo complementi secondari della religione stessa; in ragione di questo l’ateismo è la forma più chiesastica, più catechistica e più vacua tra gli attori oggi in campo.
Tanto tempo fa fui sbattuto in gattabuia per alcuni giorni, in una cella la cui presa di luce e di aria era una bocca di lupo; non era possibile vedere il “fuori” ed io ero costretto a finire il mio giorno senza il mio sguardo sul buio; questo impedimento era letteralmente tortura, e la mia mente reagiva passando le ore della notte a pensare la strada, le strade.
Questa è l’essenza della religione.