COBAS SARDEGNA – Comunicato-stampa – SCIOPERO 18 OTTOBRE 2013

Basta con l’austerità: molte centinaia di migliaia di lavoratori/trici in sciopero.
Oltre 50 mila manifestanti riempiono P. S. Giovanni e vi si accampano.
E domani saremo al corteo dei Movimenti per l’abitare (P. S. Giovanni, ore 14)
In Sardegna buona adesione allo SCIOPERO e colorata Manifestazione regionale per le vie di CAGLIARI
Basta con l’austerità e con i suoi governi in Italia e in Europa, basta con i sacrifici per i settori più deboli e indifesi della società. Questo il leit-motiv dello Sciopero Generale di oggi, promosso dai COBAS, dall’USB e da altre strutture del sindacalismo conflittuale, che ha bloccato migliaia di posti di lavoro e registrato parecchie centinaia di migliaia di scioperanti, nella scuola, sanità, pubblico impiego, Telecom, trasporti urbani, principali fabbriche a partire dal gruppo Fiat, trasporto aereo e controllori di volo.

La protesta si è indirizzata in particolare contro la Legge di (In)stabilità, imposta dal governo Letta e da quel partito unico dell’austerità PD-PdL che, al di là delle baruffe politicanti tra consorterie, prosegue di comune accordo la disastrosa politica di tagli e sacrifici che ha aggravato, con conseguenze drammatiche per milioni di persone, la crisi in Italia: come è avvenuto negli altri paesi del Sud Europa costretti dagli Stati tedesco e nordeuropei e dalle loro strutture di servizio (Commissione Europea, BCE, trojka, governi succubi degli altri paesi), ad una recessione micidiale. E’ una politica che infierisce a senso unico contro i salariati, i disoccupati,  i precari, i pensionati poveri e buona parte del piccolo lavoro “autonomo”, tagliando incessantemente servizi pubblici e beni comuni, reddito e pensioni, investimenti nella scuola e nella sanità pubbliche, aumentando disoccupazione e precarietà, gettando in strada chi la casa o gli affitti non riesce più a pagarli, massacrando i diritti sindacali, monopolizzati dalla oligarchia complice Cgil-Cisl-Uil.

E’ falso che la Finanziaria diminuisca le tasse. Gli 8 euro mensili restituiti in media ai salariati sono abbondantemente annullati dall’aumento dell’addizionale Irpef comunale e regionale; il blocco dei contratti del PI infierisce su lavoratori che guadagnano la metà delle medie europee e che hanno perduto il 30% di salario negli ultimi anni; l’IMU rientra dalla finestra con altro nome; le rendite finanziarie restano tassate al 20% mentre il lavoro al 40-43%. E questi sacrifici non hanno diminuito il debito pubblico che anzi è passato in tre anni dal 120% al 135% del PIL, mentre la disoccupazione è salita dall’8% al 12% e il 25% delle attività produttive sono andate distrutte.

Dalla crisi – hanno detto i lavoratori/trici – si esce solo invertendo la rotta, con grandi investimenti pubblici, redistribuzione di reddito ai salariati, disoccupati, precari e pensionati poveri, stabilità lavorativa, servizi sociali e beni comuni sottratti alla privatizzazione e alla mercificazione: ma tale uscita dall’austerità può essere imposta solo da grandi movimenti di protesta convergenti, da una potente e vasta rivolta sociale.

Resteremo “accampati” in P. S. Giovanni fino a domani, quando parteciperemo alla manifestazione (ore 14, da P. S. Giovanni a Porta Pia) indetta dai Movimenti per l’Abitare.

In Sardegna la Manifestazione Regionale si è snodata in un colorato corteo, che ha attraversato le vie di Cagliari da p.zza Garibaldi a p.zza Yenne dove si è concluso con alcuni interventi, per dire no alle politiche di austerità, precarietà, povertà crescente, disoccupazione e privatizzazioni e contro il Governo nazionale e l’inetta e dannosa Giunta Regionale Sarda.
I lavoratori e lavoratrici dei COBAS Scuola hanno sfilato nel corteo anche contro il blocco dei contratti, dei salari e degli scatti di anzianità, contro la scuola-quiz, il sistema nazionale di (s)valutazione e la devastazione delle scuole sarde, con la continua riduzione di istituti scolastici (attuata pedissequamente da Regione ed Enti Locali su richiesta del Ministero), un numero sempre crescente di alunni per classe e la riduzione continua del personale docente ed ATA e dei finanziamenti.

Per i COBAS della Sardegna

Nicola Giua

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *