DEI CURDI SI INTERESSA RENZI. PERCHE?
Le preoccupazioni di Matteo Renzi1) sono in effetti le preoccupazioni dell’Unione Europea che non sono interessate né alla sorte del popolo curdo né alla lotta contro lo stato islamico bensì alla guerra contro la repubblica siriana che ha dovuto difendersi anche ieri con le sue batterie anti-missilistiche2)contro gli attacchi di Israele, fedele alleato dell’ Italia e della UE.
Il ritiro dei soldati americani (2.000 circa) comporterebbe per i Curdi la necessità di accettare la sovranità di Damasco sui territori da loro conquistati, sia per allentare l’aggressività del Sultano ( una volta che fosse scongiurata l’indipendenza curda) sia per far fronte, grazie all’esercito regolare siriano, agli attacchi dello stato islamico, che contrariamente a ciò che ha detto Trump, non è stato del tutto sconfitto,3) e a quelli prevedibili nel prossimo futuro della Turchia.
Il comandante delle YPG Redur Khalil ritiene infatti che non sia più procrastinabile un accordo con Damasco per riportare le aree controllate dai Curdi sotto l’amministrazione del governo siriano.
Un colpo assai duro per gli invasori. Ciò rimodulerebbe i rapporti con la Russia che avrebbe maggiori opportunità diplomatiche con Ankara in relazione alla Siria e agli stessi Curdi. La sovranità politica dei confini da parte del governo siriano allenterebbe inoltre le tensioni turche sul “terrorismo curdo”.
Per l’Italia e per la UE, la conservazione della sovranità nazionale e della unità territoriale dello stato siriano non è cosa buona. Tanti anni di terrorismo sponsorizzato criminalmente dagli “amici della Siria” erano indirizzati alla sua dissoluzione o ad un suo drastico ridimensionamento. Un emirato al suo posto o qualcosa di simile che comunque fosse amico o alleato dei “regimi del male” (States, UE, Israele, Stati del Golfo), e che perciò da una parte favorisse la rapine delle grandi ricchezze minerarie della Siria e impedisse uno sbocco nel Mediterraneo di eventuali corridoi energetici dell’Iran, dall’altra isolasse militarmente gli Hezbollah, vera spina nel fianco di Israele e l’Iran sciita, indebolendo , tra l’altro, l’influenza politica e militare della Russia nell’area, rendendo più difficile l’ingresso nel Medio Oriente della “nuova via della seta” cinese.
Tutte cose gradite allo Zio Sam, azionista di maggioranza della finanza internazionale
L’obiettivo degli States e della UE, in collaborazione con i Paesi del Golfo e con i sionisti era dunque l’abbattimento di uno stato laico che si opponesse alle loro mire geostrategiche ed energetiche.
L’ambizione dei Curdi alla secessione e alla indipendenza era appoggiata dai vari “regimi del male” in funzione anti-siriana. Gli States li hanno aiutati sia come truppe ausiliari contro lo stato islamico sia come oppositori armati del governo di Assad. Favorendo l’avanzata curda nei territori del legittimo stato siriano, i marines yankees hanno frammentato lo stato e vi hanno installato 18 basi militari nei territori occupati, utilizzabili ed utilizzate contro le milizie iraniane e di Hezbollah presenti nell’area siriana e naturalmente contro lo stesso esercito siriano.
L’obiettivo non è stato realizzato. Donald Trump4) ne ha preso atto e ha deciso il ritiro immediato, fedele alle sue promesse elettorali, attento ai nuovi sommovimenti tellurici degli orientamenti politici del Golfo. Ma lo stato profondo e il Pentagono hanno reagito. Avverrà il ritiro gradualmente. Pompeo ha voluto rassicurare i Curdi, alleati “tattici” della spedizione in Medio Oriente. Non saranno abbandonati dagli States che si affidano, per tale impresa; ad Erdogan !
Bolton voleva dirlo personalmente ad Erdogan che non l’ha neanche ricevuto. Nessuna protezione per i Curdi. Invece attacco finale, definitivo contro “il terrorismo curdo”.
I “falchi” presenti in tutti gli stati del male si sono allertati, a parole in difesa dei loro alleati curdi, i realtà perché il ritiro e il cambio di alleanza dei Curdi significherebbe un vuoto di potere che sarebbe utilizzato dal tanto odiato Iran e dalla superpotenza militare russa.
Russia ed Iran diventerebbero avversari ancora più temibili. Del resto la guerra contro Assad è stata principalmente una guerra contro l’Iran ed in seguito anche contro la Russia. E’ stata persa diplomaticamente e militarmente.
I “falchi” non si arrendono…la guerra continuerà, ma gli spazi di manovra degli States&alleati si riducono.se i Curdi rientrano nell’alveo nazionale siriano in una giusta dimensione autonomista o federalista, e se gli stati arabi del Golfo confermano nell’agire politico futuro quanto è stato realizzato sul piano diplomatico.
Infatti in coincidenza non gratuita con l’annuncio di Trump sul ritiro immediato dei soldati yankees, al-Bashir, presidente del Sudan si recava a Damasco per consegnare il messaggio che da parte degli stati arabi del Golfo vi sarebbe stato un atteggiamento favorevole nei confronti del governo siriano con il quale si sarebbe potuto instaurare “una nuova era di pace”5)
Mentre pare che Russia e Turchia abbiano elaborato un piano sofisticato per abbattere l’egemonia di al-Qaeda nella provincia di Idlib, ultima grande roccaforte del terrorismo degli “amici della Siria” oramai ridotti di numero, forse le armi potrebbero cessare il loro imperio nell’area siriana, o per lo meno ridursi di intensità, mentre appaiono già evidenti gli appetiti sulla ricostruzione, dove assisteremo ad una guerra finanziaria cui sembrano già preparati i grandi signori del Golfo. E gli Iraniani e Russi, vincitori sul piano militare potrebbero perdere la guerra diplomatica ed economica con uno stato siriano che potrebbe diventare troppo dipendente dai quattrini dei feudatari del Golfo ( a meno che non partecipi alla festa anche la Repubblica popolare Cinese ).
Ricostruzione stimata attorno ai 300/400 miliardi di dollari.
NOTE
1) Renzi è volato in Iraq dove ha incontrato a Bagdad il Presidente iracheno ed il Primo Ministro, poi ad Irbil, capitale del Kurdistan iracheno, dove ha potuto rassicurare il Presidente Barzani degli aiuti umanitari e delle forniture di armi da parte dell’Italia, asserendo ipocritamente , come suo solito, che l’Italia e l’Europa hanno sempre combattuto il terrorismo e che ora sono preoccupate che non avvenga nella regione un genocidio (come se non fosse già avvenuto), dimenticando di dire che ora l’Europa sta strangolando la Siria con sanzioni che colpiscono duramente la popolazione, oltre che fornire di armamenti i terroristi.
2) Un attacco contro la distensione voluta da molti Paesi, compresa l’Italia che ha deciso di aprire l’ambasciata quando vengano meno le situazioni di pericolo…Israele è contraria alla pace e quindi continua nelle sue provocazioni…9 missili di cui otto intercettati. Il missile che è arrivato a destinazione ha centrato un deposito d’armi
3) Oltre ai 2.000 stimati nelle aree desertiche e sempre a disposizione della coalizione a guida americana, non si può certo trascurare l’egemonia di al-Qaeda nella provincia di Idlib
4) Sintomatico che tale decisione sia avvenuta dopo l’incontro di al-Bashir con Assad a Damasco
5) Da “New eastern outlook in “Vietato parlare, gennaio 2018
l’ultima foto è tratta da “mondocane”
Antonello Boassa