Rio de Janeiro: la polizia carica e manganella i professori in sciopero
Continua lo sciopero degli insegnanti delle scuole pubbliche nella città di Rio de Janeiro. Ieri circa mille insegnanti hanno bloccato le vie centrali, resistendo alle cariche e ai lacrimogeni sparati dalla polizia. Nonostante il tribunale di Rio de Janeiro abbia dichiarato illegale lo sciopero, minacciando di multare il sindacato SEPE di 300 mila real, qualora non mettessero fine allo sciopero, i professori hanno dichiarato di non voler cedere a questo ricatto, anzi, continueranno con la loro battaglia fin quando le loro rivendicazioni non saranno ascoltate. Si tratta di richieste basilari e imprescindibili come migliori condizioni lavorative, un rapporto giusto tra numero di alunni per professore e un aumento del salario.
La mobilitazione di ieri è iniziata alle 10 del mattino davanti alla prefettura, dove cinque rappresentanti del sindacato SEPE hanno preso parte al tavolo di dialgo con la segrataria municipale dell’educazione. All’esterno si è radunato un migliaio di insegnanti, i quali hanno dato vita a un presidio. Due ore dopo il presidio ha deciso di bloccare Avenida Presidente Vargas, una delle arterie della città, per dare piú visibilità alla loro battaglia. Dopo una mezz’oretta di blocco del traffico, sul posto sono arrivate diversi furgoni della polizia militare, la quale ha caricato violentemente i professori, manganellando, sparando gas lacrimogeni e utilizzando spray al peperoncino. Il gas tossico ha invaso anche la vicina stazione della metro Cidade Nova, provocando panico dei passeggeri e la chiusura di alcune entrate. In segito gli agenti hanno inseguito gli insegnanti, i quali tentavano di sfuggire alle cariche e ai lacrimogeni, manganellandoli. Almeno quattro persone sono state ricoverate in seguito alle ferite riportate, di cui due hanno riportato ferite serie alla testa. Diverse foto mostrano un’insegnante trascinata per i capelli dagli agenti per poi essere caricata su una camionetta: di fatto la donna non ha fatto nulla se non una scritta a pennarello a sostegno dello sciopero.
Le cariche, l’atteggiamento violento e arrogante della polizia non hanno minimamente scalfito la determinazione degli insegnanti, i quali hanno bloccato nel tardo pomeriggio le vie della zona portuaria. Molteplici gli interventi che hanno denunciato le responsabilità del governo Dilma, il quale ha sempre «miracolosamente» trovato i fondi necessari per finanziare opere faraoniche per il campionato mondiale, ma non per i servizi pubblici di cui necessita veramente la popolazione.
da: www.Infoaut.org