SAIF AL- ISLAM GHEDDAFI SI CANDIDERA’ ALLE PRESIDENZIALI

Gli ostacoli all’elezione di Saif vengono maggiormente dall’Occidente più che dalle sacche di ostilità in Libia createsi contro la Yamahirya e contro il governo di Muammar Gheddafi.
Saif gode di buona popolarità nelle regioni meridionali, anche se non sono estranei screzi e frizioni con i gruppi etnici Tebu eTuareg. Chi sembra dare il massimo sostegno a Saif è la tribù Warshafana 1)che aveva avuto sempre avuto grande credito nell’area tripolitana e che oggi si trova in conflitto con le milizie di Zintan che a suo tempo avevano tenuto in prigione Saif ma che non l’avevano consegnato al Tribunale di Tripoli che l’aveva condannato a morte per presunti crimini di guerra.
Se nelle aree più occidentali il suo carisma è ampiamente diffuso tra la popolazione che non è dimentica delle condizioni di relativa prosperità del Paese quando governava Muammar, in Cirenaica, dove il Feldmaresciallo Khalifa Haftar ha il controllo di una gran parte del territorio e soprattutto della “Mezza luna di petrolio”(situata tra Bengasi e Sirte), il sostegno sembra essere ancora più forte.
Non deve essere trascurato il fatto che Haftar con energia e tempestività, ha denunciato l’accordo del dicembre 2015 realizzatosi a Shqirat in Marocco 2) voluto fortemente dall’Occidente, in quanto scaduto e nullo.3). Dando in tal modo un colpo mortale alle aspirazioni del “sindaco” di Tripoli e del suo garante principale: lo stato italiano.
Haftar, che si pronuncia sempre a nome dell’esercito libico (LNA), ha dichiarato illegittimo il governo di Al-Saraj, facendo intendere di essere intenzionato ad entrare in conflitto qualora continuassero le pretese del “governo” di Tripoli di proporsi come rappresentante del popolo libico.
Khalifa Haftar ha fatto capire chiaro che non sottostarà ad eventuali manovre dell’Occidente (mascherate come neutrali ed umanitarie dall’ONU) e che vigilerà a favore della volontà popolare (va ricordata l’alta stima di cui gode presso la “Comunità internazionale” per la sua lotta contro il terrorismo Jihadista che-tuttavia- è ben lungi dall’essere sconfitto).
DUnque solo le elezioni presidenziali e parlamentari auspicate da Haftar in programma per fine dicembre 2018, potranno dare governabilità reale al Paese. Il personaggio prescelto dal Feldmaresciallo sembra essere proprio Sail al- Islam Gheddafi che da tempo è in continuo contatto con varie tribù per avere il consenso necessario per vincere le elezioni. Il binomio politico Haftar-Saif risulta allo stato attuale nettamente favorito.
L’Occidente ( la triade Usa-UE-Israele) più del terrorismo jihadista sempre forte, costituisce, come sempre, la forza politica e militare che si può mettere di traverso ed impedire processi di stabilizzazione democratica in Libia.
Soldati italiani,inglesi, francesi presenti e minacciosi con missione duplice.
Da una parte il controllo armato delle multinazionali del petrolio e sostegno alle milizie amiche, tra le quali quelle qaediste e quelle affiliate ai “Fratelli musulmani”, il “partito” realmente privilegiato da al-Serray e dall’imperialismo occidentale.
Dall’altra penetrare nel Fezzan per assicurare il blocco delle migrazioni, una volta che gli accordi con i Tuareg venissero meno, ed invadere il Niger, il Mali e la repubblica centrafricana per assicurare il saccheggio delle ingenti risorse4), qualora le truppe “umanitarie” dell’Occidente ne avessero bisogno.
Per bloccare l’ascesa di Saif, gli imperialismi userano la solita carta truccata dei diritti umani “calpestati” dai suoi oppositori. La Corte penale internazionale ha denunciato Saif per “crimini contro l’umanità”, chiede l’arresto alle autorità libiche e la sua comparizione al processo. Va detto che Saif è stato già giudicato da un Tribunale libico in contumacia e condannato a morte. Non consegnato dalle milizie di Zintan (risultava evidente anche a molte Ong il processo farsa) e poi amnistiato dal parlamento.
Khaled al- Zaidy, rappresentante legale di Saif, ricorda in merito quanto sia credibile la Corte. L’ex Procuratore Generale Louis Moreno Ocampo è stato accusato di corruzione per tangenti prese da chi sa chi per manipolazione del fascicolo libico.
Khaled sottolinea che Saif è stato già giudicato da una Corte libica e che, secondo lo stesso trattato di Roma che regolamenta la Corte penale internazionale, non si può essere processati per lo stesso reato due volte.
Inoltre ” il tribunale internazionale integra la giurisdizione del giudice naturale ma non può sostituirlo” 5)
Qualora Saif, come sembra già ora, riesca a compattare un vasto numero di tribù del grande Paese e non perda l’appoggio dell'”uomo forte” della Cirenaica che a sua volta gode del sostegno della Russia, degli Emirati Arabi e dell’Egitto, è facile ipotizzare una vittoria schiacciante alle prossime elezioni
NOTE
1) Alexsandr Orlov “Situazione mutevole in Libia…” “New eastern outlook” 21/12/17 in “Aurora”
2) Richard Galustian ” Francia, Nazioni Unite e coloqui…”Global research” 26/12/17 in Aurora
3) Sull’accordo di Shqirat vedi il mio A. B.”Da Gheddafi a 15.000 milizie” 16/12/17 in l’Interferenza e in Una parola contro le guerre
4)Vedii miei A: B. “Mali, Repubblica Centrafricana…ricolonizzazione francese teleguidata…” 22/12/13; 27/12/13; 30/12/13 in Una parola contro le guerre
5) Vanessa Tommasini ” Il ritorno di Saif al- Islam…” 27/12/17
in Notizie geopolitiche

Antonello Boassa

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