SOLIDARIETÀ AL POPOLO CURDO

SOLIDARIETA’ AL POPOLO CURDO

Il terreno sconfinato della storia è disseminato di cosiddetti “casus belli”, le ragioni di guerra.

Ma quello della nuova guerra scatenata in queste ore dalla Turchia sulla Siria del nord è assolutamente inedito per la sua oscena parvenza di gioco: il presidente del paese che si reputa gendarme del mondo, Donald Trump, annuncia giocosamente il ritiro dei soldati americani dal crocevia della guerra dell’ISIS.

Una guerra spaventosa, sulla cui origine e natura sia gli USA che la Turchia conservano responsabilità inconfessate; e una regione, quella del Rojava, abitata dai curdi siriani, fondamentale per la sconfitta del califfato, e oggi cruciale per la pacificazione della stessa Siria: non è materia su cui far finta di giocare.

Il mondo intero è oggi debitore nei confronti della resistenza curda e ne è responsabile di fronte alla storia.

Tuttavia il semplice annuncio del ritiro americano, praticamente un tweet da bambini apparentemente improvvisato e maldestro, ma in modo del tutto evidente studiato con cinismo e concordato con inaudita viltà, si è tradotto in un immediato ordine di partenza dei bombardieri turchi, con un semplice tweet di rimando dell’infame presidente Erdogan.

Migliaia di curdi in queste ore sono di nuovo in balia dei rombi d’aereo e della mobilitazione delle truppe di terra; altre migliaia di profughi siriani da anni ammassati nei campi in Anatolia, vengono mercanteggiati come ostaggi in cambio dell’annessione del Rojava alla Turchia.

Si sta aprendo una pagina infame.

Dichiariamo la nostra solidarietà alle popolazioni del Rojava e la nostra fraterna vicinanza al popolo Curdo.

COBAS SCUOLA SARDEGNA

 
 

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