Sospese per sei giorni dall’insegnamento 3 docenti COBAS per non aver voluto ADDESTRARE i loro studenti ai quiz Invalsi
Comunicato Stampa – per i COBAS Scuola Sardegna – Nicola Giua
Una Preside/Podestà di NUORO sospende per sei giorni dall’insegnamento 3 docenti COBAS dell’Istituto Agrario per non
aver voluto ADDESTRARE i loro studenti ai quiz Invalsi
La dirigente scolastica dell’Istituto Tecnico Agrario “B. Brau” di Nuoro, dipendente dall’Istituto di Istruzione Superiore “A.Volta”, prof.ssa Innocenza Giannasi, ha emesso un incredibile ed illegittimo provvedimento disciplinare di sospensione dall’insegnamento, per sei giorni, nei confronti di tre docenti dell’Istituto, tutte aderenti ai COBAS, per non aver voluto “propinare” alle/ai loro studenti/tesse prove di addestramento ai quiz Invalsi. Per svolgere queste prove di simulazione ai quiz le colleghe avrebbero dovuto sospendere le ordinarie attività didattiche programmate.
Le tre docenti, una delle quali è la prof.ssa Rosaria Piroddi, docente di matematica e fisica, RSU COBAS dell’Istituto, nonché componente dell’Esecutivo Regionale COBAS Scuola Sardegna, sono state sanzionate pesantemente per aver deciso, durante una riunione del loro “dipartimento disciplinare”, di esercitare il loro dovere di insegnanti nell’assoluto rispetto della normativa vigente e dell’art. 33 della Costituzione della Repubblica Italiana che tutela la LIBERTA’ di INSEGNAMENTO.
Secondo la Dirigente Scolastica, invece, parrebbe di capire che le attività indicate nell’ordine del giorno della riunione di Dipartimento dovevano essere obbligatoriamente svolte e, quindi, pianificate, sulla base del fatto che fossero state “declinate” nel PTOF – Piano Triennale dell’Offerta Formativa, deliberato a gennaio 2016 dal Collegio dei Docenti e successivamente approvato dal Consiglio d’Istituto. Quindi secondo la dirigenza scolastica tutto ciò che è indicato nel PTOF dovrebbe essere acriticamente ESEGUITO dalle/dai docenti senza alcun margine di autonomia poiché le “delibere vincolano tutti i componenti”. Si noti che, invece, il Piano, secondo la normativa vigente, deve comprendere e riconoscere le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, valorizzando le corrispondenti professionalità e non può imporre acriticamente alcunché alle/ai docenti che non devono OTTEMPERARE, per definizione, all’ordine del giorno di organi collegiali e tecnico/professionali ma devono, invece, discuterlo ed assumere decisioni consapevoli e didatticamente proficue.
Si ribadisce che le colleghe hanno esercitato pienamente la piena e legittima libertà di insegnamento e che NON può esser loro addebitato alcun illecito disciplinare.
Appare, oltretutto, paradossale che si voglia tentare di imporre la somministrazione di prove Invalsi di simulazione ed addestramento a docenti che negli scorsi anni non hanno MAI “somministrato” le prove nei giorni indicati dall’INVALSI. Inoltre, la dirigenza scolastica presume che sia obbligatorio svolgere prove preparatorie di simulazione e addestramento ai quiz Invalsi quando non è obbligatorio neanche somministrarli nelle date programmate (che per le scuole superiori è quest’anno il 12 maggio).
Infatti, negli scorsi anni migliaia di insegnanti (e di studenti) non le hanno svolte (anche all’ITAS “Brau” di Nuoro) rifiutandosi di somministrarle (circostanza nota anche alla dirigente Innocenza Giannasi per averla personalmente vissuta anche in una sua precedente esperienza dirigenziale in altra Istituzione Scolastica del Comune di Nuoro) o aderendo agli scioperi indetti nelle giornate delle prove Invalsi.
Si noti che appare viepiù stupefacente e sbalorditivo che si ritenga addirittura OBBLIGATORIO somministrare la simulazione di quiz Invalsi quando, anche internazionalmente, si sconsiglia non solo il teaching to the test ma anche l’addestramento a prove standardizzate, come quelle Invalsi, poiché tali attività possono essere non solo improduttive ma addirittura dannose.
A tale riguardo può essere interessante leggere cosa ne pensa il Direttore Generale dell’INVALSI (non il portavoce dei COBAS ma Paolo Mazzoli – Direttore Generale dell’INVALSI) che, in un intervento svolto ad un convegno nel giugno 2015 a Spinea e pubblicato sulla rivista scientifica on line GALILEO il 4 gennaio 2016, ha spiegato “Perché è inutile (e dannoso) allenarsi ai test INVALSI”.
L’intervento è pubblicato nel link che segue: https://www.galileonet.it/2016/01/perche-e-inutile-e-dannoso-allenarsi-ai-test-invalsi/
Il dott. Mazzoli alla domanda,
“Cosa pensa l’Invalsi dei materiali di allenamento in commercio?
E di un possibile diffondersi di un insegnamento mirato solo al superamento dei test?“.
ha risposto: che purtroppo un insegnamento di questo tipo è già molto diffuso, ma la risposta a questa domanda è già stata data nelle Indicazione nazionali a pag. 19. Tutti quelli che lavorano a definire le prove sono assolutamente impegnati a condividere una cultura della valutazione coerente con le Indicazioni.
Ecco il brano: “L’Istituto nazionale di valutazione rileva e misura gli apprendimenti con riferimento ai traguardi e agli obiettivi previsti dalle Indicazioni, promuovendo, altresì, una cultura della valutazione che scoraggi qualunque forma di addestramento finalizzata all’esclusivo superamento delle prove”.
Direi che è abbastanza esplicito… Pare che quanto espresso dal Direttore Generale dell’INVALSI sia illuminante dell’ABBAGLIO nel quale è incorsa la prof.ssa Giannasi.
Si aggiunga che la prof. Giannasi è “recidiva” perché qualche anno fa era stata condannata dal TAR della Sardegna per aver violato le prerogative del Collegio dei Docenti (nell’allora Circolo Didattico “Furreddu” di Nuoro), poiché si era rifiutata di inserire all’Ordine del Giorno per la discussione in Collegio Docenti (nonostante la regolare autoconvocazione prevista dalla legge) l’argomento prove Invalsi. Dopo la sentenza del TAR Sardegna il Collegio deliberò a stragrande maggioranza la propria contrarietà ai Quiz ed alcune docenti decisero di non somministrarli ai loro alunni.
Questi gravissimi episodi accadono anche per responsabilità dell’Amministrazione Scolastica silente e, quindi, secondo noi complice di questi tentativi di tacitare il dissenso contro il padroncino delle ferriere di turno ed esercitare pienamente e liberamente la liberta d’insegnamento.
Infatti, il Direttore Scolastico Regionale, dott. Francesco Feliziani, proconsole del MIUR in Sardegna, nonostante sia sempre informato di casi come quello in oggetto non muove un dito nei confronti dei Dirigenti Scolastici che usano i procedimenti disciplinari come una clava per spingere al silenzio le/i “docenti contrastivi” nelle scuole e non assume, MAI, alcun provvedimento nei confronti dei Dirigenti Scolastici anche quando violano palesemente le norme, disciplinari o meno, a fronte di migliaia di procedimenti disciplinari attivati in Sardegna, negli ultimi anni, nei confronti di Docenti e ATA.
I COBAS esprimono grande ammirazione nei confronti delle colleghe alle quali trasmettono la piena e totale solidarietà e annunciano che patrocineranno un immediato ricorso al Giudice del Tribunale del Lavoro di Nuoro perché vengano annullate queste offensive e oltraggiose sospensioni dall’insegnamento (che la dirigente ha “spiritosamente” deciso debbano essere “scontate” tra il 15 ed il 20 giugno 2016 quando le lezioni sono notoriamente già finite), che colpiscono tre stimate colleghe che insegnano da decenni matematica e fisica (due) e lettere (una) nell’Istituto Agrario di Nuoro.
Cagliari, 9 maggio 2016
in allegato:
- Comunicato stampa (pdf)
- Addebito Rosaria Piroddi e convocazione per contradditorio (pdf)
- Memoria-difesa di Rosaria Piroddi (pdf)
- Sospensione 6 giorni per Rosaria Piroddi (pdf)
PS: le contestazioni, le memorie di difesa e le sanzioni delle altre due colleghe della Piroddi sono praticamente identiche.