ULTIMO SCOOP: IL MASCHIO E’ SATANA
Che l’uomo sia una cosa e la donna sia un’altra cosa è un’acquisizione culturale in dotazione delle popolazioni credo da tempi ancestrali.
A parte le differenti connotazioni come appaiono alla vista nella deambulazione, nella forma dei piedi ed altro ancora…entrambi i generi fisiologici hanno recitato un ruolo specifico che ha determinato un rafforzamento dei supposti caratteri genetici.
Di questi ruoli ne hanno parlato le genti e i/le grandi pensatori/grandi pensatrici , raccontando il più delle volte delle banalità insopportabili, dovute alle loro conoscenze fatue di uno sparuto numero di persone oppure a letture intense dei noti esperti conoscitori del genere umano.
Quell’antico barbone che, infastidito da tanti balordi che cercavano lumi da lui, sbiascicava, implorando moderazione. “So di non sapere” è stato annientato dai soloni della letteratura, delle arti, delle scienze, per non parlare di quei chiaccheroni che devono ossessivamente parlare e scrivere per mestiere, e cioè i politici e i giornalisti.
Tutti parlano di tutto, anche senza capire o sapere un bel fico di questo o di quello. Certo mi rendo conto che questo fa bene alla salute. Un pò come fare all’amore…
Si è sommersi dalle informazioni e su tutte ci si sente il dovere di esprimere la propria riflessione. Ripeto fa bene perché è un atto religioso che attenua le sofferenze, le umiliazioni della vita quotidiana e aumenta la propria autostima.
Il caso ” Hollywood corrotta e corruttrice” non poteva non coinvolgere stampa e istituzioni (la Boldrini non ha rinunciato a esprimersi con le sue solite banalità) quando Asia Argento ha “confessato” i suoi peccati commessi(subiti?) con il gigante della Miramax Harvey Weinstein.
Il processo contro Hollywood si è trasformato in un processo all’uomo in quanto tale. Weinstein, e poi tutti gli altri da Kevin Spacey a Dustin Hoffman hanno solo manifestato quella che è la vera natura dell’uomo: violento, prevaricatore, potenzialmente stupratore e pedofilo, con in testa più che la donna il sesso femminile…
Come avviene per tanti altri tristi episodi della nostra non più solida società si genera una guerra tra presunti opposti.
Una banalizzazione della figura umana…una guerra tra i sessi.
A chi conviene?
In primo luogo non certo ad una riflessione seria, ponderata sulle relazioni tra uomo e donna, sulla deruolizzazione storica della donna e quindi anche dell’uomo e sulla permanenza sia nella donna e nell’uomo di vetuste abitudini non confinate, come spesso si suol dire nei sud del pianeta. Un certo femminismo non vetero ma neo ripropone in modo rovesciato e perciò sostanzialmente identico quello che fu il ruolo differente, specifico della donna. Sul piano filosofico e politico si tratta invece di vederne le identità che danno luogo, sul piano storico e sociale, alle differenze che appaiono ad un pensiero semplice “naturali.”
In secondo luogo non serve all’esame della società liquida cui Baumann ha prestato particolare attenzione e che anch’essa sembra volatilizzarsi in una società di esseri umani formattati dal potere ( è all’interno della società liquida che va registrato un femminismo di nuovo conio: dominante e conformista rispetto al modello sociale capitalistico). .
Il potere appunto che inventa conflitti là dove ci può essere il dialogo e nasconde invece i conflitti inestinguibili di classe. Il potere che inventa il conflitto tra giovani e vecchi è lo stesso che crea la guerra tra i sessi. Il potere che produce miseria materiale e morale, alienazione, feticismo, guerra è lo stesso che inventa strumenti di distrazione di massa ben diffusi sia tra i ceti conservatori che tra i ceti progressisti, sia tra gli incolti che tra i colti. Un’aberrazione che riguarda una gran parte della società occidentale.
La satanizzazione dell’uomo è un altro capolavoro ideologico del capitalismo morente che ha come tratto distintivo la disgregazione, la dissoluzione della solidarietà tra esseri umani e la distruzione della vita del pianeta.
Un ultima osservazione. Fred MacMurray, noto attore americano degli anni ’50/’60 raccontò già alcuni decenni fa che l’unica star che si fosse negata ai potentati di Hollywood era stata Bette Davis, quando era ancora una giovinetta.
Come a dire che se c’è un corruttore ci deve essere un corrotto. E questo vale anche quando i piani del potere non siano allo stesso livello.
Sulla questione ritornerò data l’inondazione nei media di banalità femministe e di banalità maschiliste che appaiono come apologia dell’esistente socio-economico e che perciò costituiscono entrambe un mascheramento delle devastanti realtà sociali che gravano drammaticamente sulle donne e sugli uomini.
Antonello Boassa