Riforma della scuola
Ennesima marcia indietro del governo renzi, dopo la vergognosa vicenda di quota 96, presentata come cosa fatta e poi ritirata per mancanza di copertura, ora è il turno della riforma della scuola.
Riforma che il Matteo nazionale aveva preparato da marzo e che ci avrebbe dovuto sorprendere.
Invece nessuna sorpresa, come al solito grande propaganda e pubblicità per poi ritirarla all ultimo momento , un rinvio dice il ministro Padoan. Cosa prevedeva la riforma del governo del fare:
Negli ultimi giorni le anticipazioni più o meno volute da Renzi hanno invaso il web.
Eliminazione del precariato con l assunzione di 100.000 nuovi docenti in tre anni,destinandoli ad una rete di istituti. Una parte verrebbe assunto dalle graduatorie per il restante potrebbe essere bandito il concorso che più volte il governo ha anticipato e che, come era stato annunciato, potrebbe essere bandito nella prossima primavera. Il nuovo reclutamento sarà basato su (laurea magistrale) con il tirocinio incluso, cui dovrà seguire l’abilitazione portata dal concorso.
. Si parla, ancora di meritocrazia con la quale si dovrebbero premiare la maggiore disponibilità a lavorare e che porterà all’assegnazione di un maggior numero di incarichi in base alla professionalità.
I contratti dei docenti comprenderanno l’obbligatorietà della formazione permanente e il ridimensionamento degli scatti di anzianità.
La riforma prevedeva di potenziare la lingua inglese e l’informatica sin dalla scuola primaria e la reintroduzione dell’insegnamento di storia e geografia negli istituti tecnici, un aumento delle ore di insegnamento di storia dell’arte e di educazione musicale, materie stralciate dalla riforma gelmini.
il governo vorrebbe potenziare l’alternanza scuola lavoro per avvicinare i giovani al mondo del lavoro e allo stesso tempo per cercare di ridurre l’abbandono scolastico di chi preferisce avvicinarsi al mondo del lavoro piuttosto che continuare gli studi.
Si parla anche di un rifinanziamento delle scuole paritarie e di un loro detassazione per permettere alle famiglie una scelta tra scuola privata e scuola statale; l’intervento, oviamente, è molto ben visto e sostenuto dalle istituzioni cattoliche
In tutto questo non si menziona una sola volta il personale ata quasi non facesse parte della scuola. dai vari tweet di Renzi questa riforma sembrava cosa fatta, spero che alla fine non si concretizzi solo l’ultima parte , quella che riguarda il finanziamento alla scuola privata
Insomma il governo del fare si dimostra ancora una una volta il governo del dire
Bruno firinu