Quanto ci costerà il “SOGNO AMERICANO” ? di Antonello Boassa
L’America agli americani” di Monroe (cioè sovranità limitata per l’America centrale e meridionale) nell’immaginario di Reagan e del pensiero neocon diventa ” tutto il mondo nelle nostre mani” . In seguito al crollo dell’Unione Sovietica una globalizzazione imperiale a senso unico secondo i principi ideologici , culturali e morali degli Stati Uniti. Vengono imposti a tutto l’ occidente (e non solo) con pressioni politiche ed economiche ,con il primato “politico” del dollaro ma anche con intelligente strategia mediatica dei dossier di comportamento che devono essere assolutamente rispettati : privatizzazioni, deregulation , delocalizzazioni , creazione del debito pubblico nei paesi poveri tramite “i sicari dell’economia” come ebbe a definirli John Perkins , “dimagrimento” dello stato ,”riforme” anti welfare e antioperaie ,”la fine della storia” . Un armamentario ideologico che ringalluzzisce le destre conservatrici e affascina le sinistre tradizionali che ne diventano gli alfieri più decisi e volenterosi . Il capitalismo come eterno ed unico modello possibile di un modo di produzione . Lo stile di vita e di governo dell’economia USA devono costituire per tutto il mondo un esempio cui rifarsi . Ma dato che “l’asse del bene” è minacciato da tanti “assi del male”diffusi in tutto il pianeta risulta doveroso intervenire in ogni dove o militarmente o con pressioni politiche ed economiche non solo per gli interessi americani ma anche per quelli di tutti i popoli della terra .
Obama “Il pericolo per il mondo non è quello di un’America troppo impaziente di immischiarsi negli affari di altri paesi ma che gli Stati Uniti possano disimpegnarsi ,creando un vuoto di leadership che nessun altro paese è pronto a colmare”
Da qui la perpetuazione di una guerra infinita contro il “terrorismo”(in realtà per abbattere gli stati che non si adeguano e per soffocare le lotte sociali) sempre più forte perché ” li addestriamo e li armiamo noi” . E si tratta non solo di rapinare le risorse indispensabili per il mantenimento dello stile di vita americano ma anche di conquistare spazi geostrategici necessari per aggredire il nemico più temibile : la Cina ,la cui esistenza costituisce una minaccia per “il mondo libero” ed un ostacolo alla formazione di un ordine universale che garantisca “Il sogno americano” , la pace planetaria sotto l’egida degli States . “Preserveremo la nostra capacità di proiezione… scoraggeremo le minacce alla pace …Gli Stati Uniti sono una potenza del Pacifico
e noi siamo qui per rimanervi “. Zbigniev Brzezinski ex consigliere di Obama , ben prima delle torri gemelle “E’ imperativo che non emerga nessun sfidante eurasiatico in grado di dominare l’Eurasia e quindi di sfidare l’America…il primato globale dell’America” .
La Cina non sta minacciando gli USA ma si avvia a diventare la più grande potenza economica del pianeta . Lo yuan ha superato l’euro nel volume degli scambi globali . Il debito USA dipende in gran parte dalla Cina…e quindi Carthago delenda est . Roma non tollerava un pericolo futuro . Così anche gli Stati Uniti . .
La strategia d’attacco del Pentagono è pronta ed ha già un nome “Air-Sea-Battle”. Sottomarini e bombardieri in grado di eludere i radar subito all’assalto per mettere fuori uso i radar di sorveglianza e i sistemi missilistici e favorire in tal modo un attacco aereonavale a partire dalle numerose basi aeree e navali disposte lungo un arco che dal Giappone arriva fino alla Thailandia .
Ma per fortuna di tutti noi , se questo attacco sarà scatenato non credo sarà in tempi brevi perché sia il Congresso che il Pentagono sono attualmente consapevoli che il Drago cinese ha acquisito non solo una grande potenza economica e finanziaria ma anche un notevole potenziale militare . Più volte il Congresso ha mostrato segni di grande preoccupazione (vedi la sperimentazione cinese di missili ipersonici in grado di superare i sistemi missilistici di difesa o la presenza di sottomarini in grado di colpire le città della costa orientale americana ) . Ciò nonostante continueranno le provocazioni usa che potrebbero portare alla lunga verso esiti imprevedibili per cui ci viene difficile dire oggi se siamo più vicini alla nascita di un sistema di relazioni internazionali multipolare oppure alla catastrofe nucleare
Antonello Boassa