Grecia: una speranza caduta – di Antonello Boassa
Il riformismo è una pratica politica che può avere un senso (sia pure discutibile) quando un’economia capitalista è in crescita e si aprono spazi per un ampliamento (sia pure temporaneo) dei diritti sociali :lavoro ,istruzione,sanità,welfare .Ma in una fase di stallo economico e di accentuazione dei caratteri militari imperiali ,far leva sull’ideologia riformista è un atto di resa radicale alle istanze della grande finanza e della strategia bellicista , il che comporta inevitabilmente il massacro delle condizioni di vita delle masse popolari ,la demolizione della democrazia , il rischio reale di un convolgimento bellico catastrofico.
Abbiamo “sperato” che dalla Grecia ci arrivasse un messaggio chiaro per riprendere una dura lotta di classe in Italia che riacquisisse le conquiste che ci sono state estorte durante questi ultimi decenni da una borghesia che la lotta di classe l’ha saputa fare con grande determinazione . Mi correggo:dalla Grecia il messaggio ci è arrivato . Ma non da Tsipras che ha capitolato come purtroppo prevedevamo da molto tempo.
Non vi possono essere democrazia e rispetto dei diritti sociali in coabitazione con l’oligarchia finanziaria che si fa chiamare pomposamente Unione Europea e che nulla ha a che vedere con i popoli dell’Europa .
La ferocia delle “Istituzioni” ha voluto umiliare il popolo greco ,determinando , assieme ad una estorsione plurimiliardaria immediata ,un’aggressione spietata contro i contratti nazionali .i salari ,le pensioni ,lo stato sociale, favorendo tra l’altro la svendita del patrimonio pubblico .
“Speravamo” che il governo Tsipras , davanti alle ultime indecenti proposte , avesse un recupero di dignità e proponesse un piano B di fuoruscita dall’euro e dalla UE che avrebbe comportato , con il default ,momenti molto duri per la popolazione ma solo dopo qualche anno un riscatto non solo morale e politico ma anche economico ,grazie alla sovranità monetaria ,ad un bilancio sotto controllo ,a creditori meno usurai fuori dall’Occidente,all’ingresso a nuovi mercati (BRICS , Asia centrale, Unione euroasiatica innanzitutto) , ad investimenti infrastrutturali , alla stessa svalutazione.
Ha perso Tsipras e con lui tutti coloro che si ostinano a credere che sia possibile un’altra europa all’interno della gabbia “euro/UE” ma ha perso anche la Signora Merkel e la Ue che , rivelando definitivamente il suo tratto reazionario e distruttivo ,ha incominciato a sgretolare davanti a non pochi occhi , la fortezza “Europa”
Antonello Boassa