AFRIN, NEWROZ DI SANGUE

(mogadiscio, tripoli e afrin; roma, parigi e istanbul; la santa sede, la casa bianca e il cremlino)

non è vero che gli anni passano con tutte e quattro le stagioni: transitano puntuali le illusioni e le primavere, ma gli inverni e le tristezze si possono trascinare a lungo, mentre i morti insepolti e i debiti con la verità non passeranno mai;

oggi 20 marzo i tg ricordano il ventiquattresimo anniversario della morte di ilaria alpi e di miran krovatin, e la cerimonia alla rai ha visto in prima fila la presidentessa medesima monica maggioni in elegante taglio di lutto; ma non una parola nelle redazioni, almeno fino a quest’ora, sulla macelleria turca nella città curda di afrin: redazioni per le quali tuttora i tagliagole salafiti dell’isis, di alqaeda e di alnusra, reimmatricolati al soldo di erdogan, sono pudicamente qualificati come ribelli anti assad o come esercito libero siriano, e tutta la ampagna di annientamento è definita ufficialmente “ramoscello d’ulivo”: povera ilaria, testimone d’accusa impossibile da seppellire: mogadiscio come oggi afrin, e roma oggi come ieri: interlocutrice e alleata allora di siad barre ed oggi di erdogan;

oggi 20 marzo i tg informano fin da mattina che sarkozy è sotto interrogatorio, in merito ai finanziamenti illegali ricevuti da gheddafi per la campagna elettorale alle presidenziali francesi del 2009; non sono passati molti anni da allora, ma solo pochi minuti sono bastati oggi ai notiziari per aggiungere che facebook, questa macchina oscena sulla quale sto scrivendo ora, ha venduto cinquanta milioni di profili personali ad una agenzia di servizi di condizionamento elettorale per il referendum inglese eper le presidenziali americane: oh sarkozy, povero scemo, metterti nei guai con gheddafi mentre c’era già la possibilità di un lavoretto pulito con zukerberg! e comunque le immagini di questo presidente corrotto e sorridente fianco a fianco con gheddafi, in scene pubbliche di poco precedenti alla guerra civile istigata dallo stesso sarkozy in libia contro la mano che gli aveva appena dato gli sghei, fanno davvero rabbrividire chiunque non sia coglione come un francese: i francesi non saprebbero che farsene di shakespeare, sanno scrivere solo commedie ed oggi, di fronte al disastro siriano, dopo la commedia holland siamo alla commedia macron: ieri tripoli, oggi afrin; allez enfants, allez…

oggi 20 marzo in tutto il paese kurdo, sia esso diviso in turchia, in siria, in iraq o in iran, è la vigilia del newroz, la festa di primavera che dura fin dall’alba delle civiltà, da prima che esistessero roma, parigi o istanbul per non dire di mosca, washington o la città del vaticano; triste primavera, per un inverno che trascina i suoi cadaveri e le sue stragi in kurdistan da almeno cinquant’anni; ecco ilaria il motivo per cui non puoi avere pace: sei costretta a restare viva almeno per noi, ancora, per rivolgere le tue domande a tutta questa gente: mattarella e gentiloni, macron e sarkozy, trump e putin, ed ahimè, erdogan e bergoglio

Gian Luigi Deiana

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *