Consiglio di lettura per il nuovo anno: per nuove consapevolezze. “Sono morto come un vietcong”. Leucemie di guerra – di Giulia Spada

A Fora de sa Sardigna
(Contro le guerre, contro le armi e contro l’assurda e devastante occupazione militare della nostra terra).

Consiglio di lettura per il nuovo anno:
per nuove consapevolezze.

Nicola Giua
COBAS Sardegna

 

“Sono morto come un vietcong”.
Leucemie di guerra

di Giulia Spada,
edito da ‘Sensibili alle foglie’.

 

Sono morto come un vietcong è un viaggio nella Sardegna contemporanea militarizzata e colonizzata da eserciti di tutto il mondo, che scelgono i suoi Poligoni per testare le armi utilizzate nei vari teatri di guerra della Terra.
La voce narrante è il padre dell’autrice, un professore di scuola media in un piccolo centro nel sud dell’Isola, che racconta capitolo dopo capitolo ciò che accade intorno a lui: persone che muoiono di leucemie e tumori, animali che nascono deformi, l’attività della base militare vicina al paese.
L’autrice sceglie la forma del racconto per sollecitare una parola sociale intorno agli orrori della guerra in casa nostra, e nello specifico per offrire un ribaltamento di sguardo e riflettere sul fatto che in questi luoghi non si muore solo di leucemie o tumori, ma di guerra, e che dunque chi rimane sono orfani, orfane, vedovi e vedove di guerra.

 

GIULIA SPADA, laureata in antropologia culturale, si specializza prima in antropologia medica e poi in antropologia della morte.
Sviluppa progetti inerenti al fine vita.
Per queste edizioni ha pubblicato, nel 2016, con Annino Mele, Quando si vuole; con Luigi Spada, Cinque globuli rossi; nel 2018, con Nicola Valentino, La porta del mare.

 

MARILINA RACHEL VECA, membro onorario dell’Associazione Vittime Militari e Familiari delle Vittime, presieduta dall’Ammiraglio Falco Accame; membro dell’Associazione Nazionale Vittime Uranio Impoverito; ascoltata come esperta in audizioni parlamentari in Italia e in Serbia sugli effetti dell’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito.

 

Leggi la recensione di
Francesca De Carolis:

 

«Sono morto come un vietcong». Leucemie di guerra

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