IL MAGGIORDOMO: domenica delle salme. Isola in albis – di Gian Luigi Deiana
IL MAGGIORDOMO: domenica delle salme. Isola in albis.
di Gian Luigi Deiana – 17 marzo 2021
Cominciamo da Machiavelli, un presunto genio intellettuale che io ho sempre odiato. Machiavelli è l’inventore del ‘principe’, cioè il mago della politica enigmistica.
Io odio Machiavelli, anche se era apprezzatissimo da Antonio Gramsci, proprio perchè la politica non deve ridursi mai a una cosa enigmistica, in quanto essa è invece nella sua essenza una cosa nella quale il pensare, il parlare e il capire devono essere sempre in definitiva “sì, sì; no, no”, come diceva Gesù riferendosi ai farisei.
La storia italiana degli ultimi cinquecento anni dimostra che il ‘principe’ più principale di tutti, in questo paese, è sempre e solo il maggiordomo: qui i principi in carne e ossa sono sempre delle tragiche barzellette, ultimo esempio Matteo Renzi.
Il maggiordomo però deve essere prima presunto e invocato come taumaturgo, come supertecnico e come il più accreditato nel mondo.
E’ in forza di questo cliché che oggi Mario Draghi è il più perfetto dei maggiordomi, con un presidente della Repubblica che stende il tappeto ai suoi piedi e tutti i telegiornali in vanteria petulante.
L’ora del maggiordomo diventa più chiara ma anche più inquietante nel periodo pasquale, quando l’oscurità dell’inverno se la sono fatta quegli altri, ora rigettati senza riguardo dimenticati, e l’ora della primavera sembra sorridere ai nuovi entrati.
E’ comprensibile, salvo che il sorriso di Draghi assomiglia proprio davvero al sorriso della melagrana.
Il passaggio pasquale, o della primavera, corre liturgicamente dalla domenica della gioia illusoria, la domenica delle palme, alla domenica della pazienza dopo lo scampato pericolo, la domenica in albis; per la prima vale la traduzione di un poeta, la domenica delle salme. Per la seconda un comune dizionario di latino, la domenica bianca.
Io non ce l’ho col maggiordomo, ce l’ho con chi lo referenzia come tale: a-partitico, competente, instancabile, efficace, neutrale ecc.. E’ vero che è un virtuoso: la condizione apicale di un vero maggiordomo consiste nel saper essere contemporaneamente burattino e burattinaio: qui sta il capolavoro antropologico del maggiordomo italico, e Mario Draghi ne è la perfetta incarnazione.
Ora tagliamo le metafore e andiamo al nocciolo: Mario Draghi è il burattinaio di una scena politica, mediatica e sociale completamente priva di bussola, ed è insieme il burattino della lega e dei guastatori funzionali ad essa. Draghi è un vero maggiordomo di classe, intendendo sommariamente come “classe” quella compagine sociale che anche in una situazione di prostrazione generale non sa ripensare minimamente nemmeno alle ricadute collettive delle proprie frivolezze, e impone al proprio maggiordomo burattino di soddisfarle, queste frivolezze, come priorità generali.
Questo spiega molte cose, ma qui ne indico due.
Prima cosa: Draghi ha liquidato il comitato tecnico scientifico che ha governato un anno di pandemia, semplicemente per azzerare le tracce del governo Conte e imporre la conquista leghista della leadership sanitaria. Il fiore all’occhiello consiste nell’inclusione dei tecnici della regione Lombardia, (ripeto: della regione Lombardia), nella nuova compagine nazionale del CTS: che è come mettere il predatore a guardia del pollaio.
Seconda cosa: Draghi ha sancito, sulla regola pandemica pasquale di zone rosse e divieto di spostamenti, la grande eccezione sulle “seconde case”. Nessuno può muoversi eccetto che per la ragione di andare alla seconda casa. Bella cristiana priorità per un venerdì santo che affligge da un anno qualche milione di senza casa, gente sotto sfratto e migliaia di famiglie con rate di affitto arretrate.
C’è un’intera isola in albis, infatti: in bianco, ed è la Sardegna, tempestata di seconde case ‘di classe’ e ancora piena di cicatrici, e di lapidi, per le devastazioni di agosto. Ripulire orti e cortili dalle erbe di primavera si può ben risolvere senza movimentare ancora una volta decine di migliaia di frivoli che non hanno scrupolo di conformare la funzione di governo ai propri capricci.
Questo è oggi, in senso puramente contabile, Mario Draghi: il maggiordomo, e questo è il suo entroterra umano.