AMMESSO CHE ABBIATE TUTTI LA TESTA GIUSTA, PERCHE’ PARTITE COL PIEDE SBAGLIATO? piccolo (dis)appunto sulle elezioni regionali

ieri ho ricevuto due inviti a diteggiare la formuletta “mi piace” da cari compagni cui voglio bene, in relazione al loro proposito di partecipazione alle prossime elezioni regionali; trattandosi però di due propositi in competizione la mia litania di sostegno, così spudoratamente doppia, necessita di una minima giustificazione;
bene, il fatto è che non dispongo di una giustificazione, io qui sono solo un potenziale elettore che stima la testa e il cuore dei suoi compagni ma che teme che essi, così presi dalla testa e dal cuore, stiano trascurando
l’azzardo della loro reciproca competizione nel medesimo mio campo, persino col rischio ulteriore di qualche altra new entry e con la sottovalutazione di tutto il resto del corpaccione elettorale e del suo stato di ubriacatura, a partire dai piedi e dal generale metabolismo sociale;
la situazione di questo generale metabolismo sociale è molto preoccupante, anzi è più propriamente guasta, nell’accezione che ha in sardo questa parola; è necessario un umile, paziente e lucido lavoro per provare a sanarne almeno le funzioni vitali, e non è un gioco; non è bello vedere due bravi medici litigare sulla terapia da somministrare a un paziente in coma etilico;
poiché non ho alcuna intenzione di azzardare un giudizio sui primi passi finora compiuti da coloro che voterei se non si trovassero in una tale situazione (passi che mi sembrano compiuti appunto col piede sbagliato o rubandosi vicendevolmente le scarpette), trovo invece che la teatrale azione repressiva che proprio in contemporanea ha investito due stimati compagni, impegnati in prima fila nella solidarietà internazionale, sia stata capace di generare una inedita tensione emotiva e una amplissima solidarietà;
ho sognato che potrebbe essere forse possibile connettere queste due situazioni, quella generata da quei fatti (internazionali) e quella che deve proiettarsi su queste elezioni (regionali); anche nei nomi, chissà; allora lo direi a voce alta, e con piena convinzione: MI PIACE

Gian Luigi Deiana

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