Comunicato stampa: la scuola inizia nel caos

scuola-nel-caosComunicato stampa 17.09.2016.

Quest’anno la scuola sta iniziando nel caos.

Non dimentichiamo le storture introdotte dalla legge 107/2015 (che abbiamo denunciato più volte), ma le sue applicazioni sono state addirittura peggiori: incongruenti, paradossali e spesso viziate da procedure non trasparenti e illegittime, in contrasto con le stesse norme della legge.

La legge 107 ha previsto un piano annuale di reclutamento che ha costretto i docenti precari ad accettare di trasferirsi in qualsiasi provincia italiana; l’applicazione ha destinato i docenti nelle varie provincie senza una graduatoria pubblica:  a oltre un anno di distanza, i criteri non sono ancora stati comunicati.

La legge 107 ha previsto l’organico di potenziamento per migliorare la didattica nelle scuole, che sono state chiamate a indicare quali insegnamenti dovevano essere “potenziati”: ma gli uffici scolastici, su indicazione ministeriale, hanno creato posti ad hoc per dare una sistemazione ai docenti neo-immessi in ruolo e non per rispondere alle richieste delle scuole, i quali sono stati assunti non sulla base dell’anzianità di servizio (come aveva chiesto la corte europea di giustizia) ma sulla base della posizione in una graduatoria, anche se alcuni non avevano mai insegnato, sulla base del nuovo obiettivo ministeriale: “svuotare le graduatorie”;  a titolo d’esempio, sono stati immessi in ruolo migliaia di insegnanti di discipline giuridiche quando, per via della riduzione oraria introdotta dal riordino Gelmini, c’erano già migliaia di docenti in esubero, senza titolarità e utilizzati in modo non sistematico; nessuna sistemazione se non nominale è stata prevista per questi docenti, quando le scuole italiane avrebbero bisogno di ripristinare le ore di laboratorio, o di insegnamenti supplementari di lingua, o di estendere l’insegnamento del diritto. Si potrebbe istituire in organico di diritto l’insegnamento delle attività alternative alla religione cattolica (attività che secondo le indicazioni ministeriali possono essere attribuite a filosofia o a diritto) e invece non si è previsto nulla.

Gli organici di potenziamento sono stati definiti in fretta a giugno con criteri poco chiari, ma certamente del tutto difformi dalle norme della legge 107.

Ci sono stati evidenti errori nei trasferimenti, che sono stati effettuati con procedure affidate ad un algoritmo i cui segreti giacciono nelle stanze degli ingegneri della ditta appaltatrice del sistema informatico del ministero e nella testa di qualche dirigente ministeriale: non si spiega infatti come docenti con minor punteggio abbiano ottenuto una sistemazione più vicina di docenti che avevano fatto analoga richiesta con un punteggio maggiore.

Alle richieste di conciliazione attivate a migliaia quest’estate contro i trasferimenti gli impiegati e i funzionari degli uffici scolastici periferici non hanno saputo dar risposta perché le operazioni non sono state effettuate da loro e i criteri del sistema non sono stati loro comunicati. Il Ministero a livello centrale ha gestito tutte le procedure partendo dalla premessa che non si poteva effettuare alcuna rettifica: pertanto sono state accolte alcune richieste con l’offerta di posti rimasti disponibili mentre la maggioranza delle richieste è stata rigettata senza fornire ragioni se del tutto generiche e identiche per tutti (non si può accogliere la richiesta perché infondata).

I concorsi a cattedra che hanno fatto strage di colleghi esperti e gli interessati non hanno capito ancora perché.

Le graduatorie dei concorsi, a dire dei colleghi interessati, sono dense di errori non rettificati, nonostante i numerosi reclami. E alcune immissioni in ruolo sono state fatte 24 ore dalla pubblicazione delle graduatorie (che dunque non potevano che essere provvisorie e sono state assunte come definitive).

Vi sono stati numerosi errori nell’assegnazione delle sedi ai docenti neo-immessi in ruolo e trasferiti su ambito, e solo alcune sono state rettificate. Molti reclami attendono ancora di ricevere una risposta, mentre l’anno è iniziato e i docenti stanno già facendo lezione in classi che poi dovranno abbandonare.

I bandi di alcune scuole per l’individuazione dei docenti attraverso la “chiamata diretta” sono stati emanati dando meno di 24 ore per rispondere, come se un docente dovesse trascorrere l’intera giornata a verificare nei siti di tutte le scuole di un ambito territoriale le novità: il che apre la porta a ulteriori contenziosi.

Alcune di queste procedure sono state annullate e i docenti sono stati assegnati alle scuole dal ministero sulla base del punteggio, quindi con un criterio del tutto diverso da quello seguito per altri docenti un paio di giorni prima.

Tutte queste operazioni hanno ritardato le operazioni di utilizzazioni e assegnazioni provvisorie: e questo ritardo da una parte lascia molte classi scoperte soprattutto nelle scuole periferiche, o porterà ad un cambio di docenti che hanno chiesto di avvicinarsi alla sede di residenza. E dall’altra parte costringe molte/i docenti a restare in attesa lontano da casa, e a sostenere spese che vanno ben oltre lo stipendio che percepiranno.

E si ritarderanno di oltre un mese le operazioni di nomina dei supplenti, che restano a casa, disoccupati e impotenti, ad aspettare una convocazione per supplenza.

Ci sono scuole di ‘periferia’ ancora con la metà dei docenti; e tutte le scuole hanno soltanto la metà dei docenti di sostegno, con effetti immediati sulla situazione degli allievi in situazione di handicap.

Al disastro che colpisce i lavoratori, si deve aggiungere il disagio di molte scuole, come il liceo artistico di Cagliari che inizia l’anno scolastico su tre turni e senza sede; e ancora le piccole scuole, in lotta, su tutto il territorio sardo colpite inesorabilmente dal dimensionanti scolastico; ma anche gli alunni disabili che ancora non iniziano la scuola perché privi di insegnante. Nessun rispetto né per i diritti dei lavoratori della scuola, né degli studenti, né dei dipendenti degli uffici.

I dipendenti degli uffici scolastici periferici devono lavorare per rimediare agli errori continui generati da un sistema aberrante e gestito molto male e contemporaneamente per far fronte alle continue emergenze che si presentano, impedendo loro di lavorare serenamente alle operazioni che devono completare. Alcuni, molti, stanno lavorando sino a 10 ore al giorno, oltre ogni limite sindacale, per riuscire a svolgere le operazioni necessarie e rimettere a posto i continui errori del sistema. E devono recepire le lamentele e i reclami e i ricorsi dei docenti per operazioni su cui non hanno alcuna responsabilità e spesso nessuna cognizione di causa, per difetto dei quadri ministeriali.

Nel frattempo i dirigenti si sono trovati a gestire l’organico di potenziamento, con indicazioni ministeriali molto poco chiare e in presenza di norme del tutto contrastanti: e inevitabilmente hanno dato interpretazioni differenti, e assunto  decisioni che contrastano patentemente l’una con l’altra.

E aggiungiamo che questo quadro infelice è largamente incompleto.

Ci chiediamo se non sia il caso che il Ministro Giannini e con lei i dirigenti ministeriali da lei prescelti, possano avere il buon gusto di dare le dimissioni.

Andrea De Giorgi Cobas Scuola Sardegna e Bianca Locci Comitato Valigie 10 agosto

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