CRITICA DELLA RAGIONE IMPURA – Italia-Cuba: il servilismo e la moralità da un punto di vista trascendentale (!) – di Gian Luigi Deiana

CRITICA DELLA RAGIONE IMPURA

Italia-Cuba: il servilismo e la moralità da un punto di vista trascendentale (!)

di Gian Luigi Deiana

È passata ormai una settimana da  quell’indicibile scena di vergogna che ha visto la rappresentanza italiana alle Nazioni Unite votare contro una dichiarazione di condanna delle sanzioni unilaterali.

La politica delle sanzioni, in modo particolare in un contesto mondiale di pandemia, non opera certo alla cieca: essa anzi ci vede benissimo, se è vero che colpisce paesi non ricchi e in pace, come Cuba e il Venezuela, mentre trascura visibilmente paesi in ascesa nella provocazione internazionale e attori di perenni guerre di aggressione, come l’Arabia Saudita e la Turchia.

È stata diffusa ieri la lettera con la quale la Sindaca della città di Crema, Stefania Bonaldi, scrive al Presidente del Consiglio Mario Draghi che con quel voto l’Italia ha violato principi fondamentali di lealtà e riconoscenza, in obbedienza ad un servilismo atlantico ottuso e sconsiderato.

La sindaca ricorda che proprio un anno fa, nel pieno della paura scatenata dalla prima espansione del Covid 19, il Governo italiano chiese aiuto ai paesi disponibili, rivolgendosi in particolare a Cuba,  e il Governo cubano inviò immediatamente in italia due missioni mediche, con 53 operatori immediatamente assegnati all’ ospedale di Crema e poi ancora 39 medici assegnati a torino.

Una missione che durò tre mesi e che ha lasciato un ricordo e una lezione morale indelebile in ospedali allora allo stremo e nelle comunità coinvolte.

Questa la cronaca.

Ma si tratta di uno di quei casi nei quali la cronaca diventa storia e lo diventa in modo talmente intenso che la storia necessita di filosofia, ovvero di un quadro adeguato per la comprensione dell’assurdo.

La celebre opera del grande filosofo Kant, edita in pieno illuminismo e nei fulgori della rivoluzione francese, si intitola “critica della ragione pura”.

Kant era mosso dal convincimento che la ragione umana, sia nella sua funzione conoscitiva, sia nella condotta morale, sia nella propensione estetica, è illuminata e guidata da una valenza “trascendentale”.

Ovvero, alla domanda su cosa sia l’uomo nella sua essenza, Kant risponderebbe che l’uomo è un animale trascendentale, vincolato cioè all’ autonomia a prescindere, nel giudizio e nella condotta, attraverso le forme della ragione. Altrimenti non vi è uomo.

L’accusa della Sindaca di Crema così come spiegata al Capo del Governo Mario Draghi, e cioè la trasgressione dei principi fondamentali di lealtà e riconoscenza, delinea questo venir meno e quindi questo auto- tradimento, laddove il soggetto che ne è responsabile assomiglia paurosamente, come scrisse un poeta, a un vestito senza uomo e a una scarpa senza piede.

Immaginiamo ora di portare questa vicenda in una scuola e di farne argomento di educazione civica, con in mano la Costituzione della repubblica e con l’opera di Kant sul carattere trascendentale della ragione e il carattere imperativo dell’autonomia morale.

Situiamo la scena in teatro di pandemia con in giro qualche milione di morti e con l’invocazione ancora ripetuta invano da Papa Bergoglio e dal Presidente delle Nazioni Unite Gutierrez di una moratoria generale sui conflitti in corso, e cerchiamo di spiegare ai nostri studenti per quale ragione siamo giustificati a chiedere aiuto alla disponibilità sanitaria di un paese straniero e contestualmente ribadire che quel paese deve restare al bando della comunità internazionale.

Come si spiega? Proviamo.

Il voto italiano sulle sanzioni è stato dettato da una disposizione “servile”.

Non è frutto di una autonoma valutazione, e nemmeno dell’ obbedienza a una costrizione superiore.

Risponde piuttosto alla più pigra rinuncia all’esercizio dell’autonomia razionale propria e della propria autonomia morale.

In termini letterali, si tratta della più profonda “infingardaggine”.

Il contrassegno più eclatante della condotta infingarda è il bullismo, cioè il carattere esibitorio e violento dell’appartenenza a una parte dominante e del ripudio violento di una parte sofferente ed esclusa.

Ciò che è avvenuto con quel voto è un atto di bullismo internazionale. Ma ciò che quel voto anche rivela, in termini di de-menza ovvero di atrofia della ragione, è la perdita della facoltà trascendentale, cioè l’annichilimento della soggettività.

L’esempio storico offerto anche in questa vicenda di cronaca dalla nazione cubana, bullizzata da più di mezzo secolo dai bulli atlantici, presenta in modo palmare la condizione antitetica, che non è primariamente l’esaltazione retorica di una patria o di un sistema politico, ma è invece la tenuta strenua della soggettualità trascendentale, quindi dell’autonomia conoscitiva e morale.

La controprova di questo è l’esatto contrario del bullismo e della sanzione: è la disponibilità alla cura e all’aiuto medico, quando questo è necessario, a prescindere dalle convenienze contingenti.

Mi passano in mente fra queste righe le sembianze ed i nomi del Ministro italiano degli Esteri, del grigio Ministro della Difesa, e del grasso Presidente del partito dei Fratelli d’Italia, a sua volta primo referente politico dell’industria militare, che in una garbata intervista resa qualche settimana fa giustifica la necessità che l’industria italiana degli armamenti approfitti delle opportunità di questa epoca di guerre, di milioni di sfollati, di opportunità di nuovi contratti e di concertazione tra industria privata ed esercito nella spartizione militare dei recovery fund.

E suvvia, dedichiamo al sorridente Di Maio, al grigio Guerini e al corpulento Crosetto qualche verso di una vecchia canzone, scritta tanto tempo fa proprio negli anni in cui l’embargo su Cuba cominciava:

“come Giuda dei tempi antichi

voi mentite e ingannate

ma io vedo attraverso le vostre maschere

e vedo attraverso il vostro cervello

come vedo l’acqua che scorre giù nella fogna:

voi non valete il sangue

che scorre nelle vostre vene”

…..

Ma vi è “una” questione più propriamente filosofica che è fondamentale considerare: si tratta della condizione rigidamente antitetica fra “pensiero unico” e “io trascendentale”.

Se è l’essenza trascendentale umana che crea l’interpretazione del mondo, che determina la qualificazione dei bisogni della vita, la scala dei valori e la risolvibilità dei problemi, l’assuefazione ad un “pensiero unico” (precostituito ideologicamente, autoregolato militarmente e automatizzato dallo scambio monetario e dalla gabbia tecnologica) annichilisce l’essenza trascendentale e riduce l’uomo in una cosa che esegue altre cose.

La conseguenza bullistica ne è solo il riflesso condizionato, utile a conservare l’illusione di essere sè.

E cosa ne è di un soggetto umano simile, di una collettività simile, quando gli usuali parametri di sicurezza sono saltati, come è oggi in questa emergenza pandemica? Come può una società simile riconfigurare se stessa e il suo mondo se non ha più la capacità di pensare i principi fondamentali, come il riconoscimento e lealtà, e più propriamente non è più capace di autoriflessione e di visione?

Questa è la vera lezione di Cuba e del suo popolo: una nazione ripudiata dal novero delle nazioni non tanto per il peccato originale di comunismo, ma per il peccato originale di ragione trascendentale, di autonomia morale e di insopprimibile amore estetico per il mondo.

Cuba, espulsa da oltre mezzo secolo persino dalla tecnologia elementare della filettatura dei rubinetti e dagli elementari approvviggionamenti di elementi di ricambio negli utensili di ogni tipo, non si è persa in un disorientamento disperante: no affatto, ha invece reinventato la condizione materiale e spirituale della propria vita.

Cuba è il tesoro in terra della grande filosofia di Kant, e del grande sogno illuministico della pace, perpetua e senza guerre, tra i popoli della terra.

 

 

Lettera per CUBA della Sindaca di Crema, Stefania Bonaldi, al Presidente del Consiglio Mario Draghi.
31 marzo 2021

Lett.-Sindaco-a-Presidente-Draghi-per-Cuba

 

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