D.D. – docenti dematerializzati.

registro_elettronicoDocenti che vagano nelle aule alla ricerca della famigerata rete, allungandosi fin dove possibile per “beccarla“ nell’angolino più recondito dell’ultima aula, in fondo all’ultimo andito, dell’ultimo plesso dell’ultimo degli istituti.
Dematerializzare la Pubblica Amministrazione è un’impresa titanica, ma i docenti di questa nostra Italia del 2015 non vogliono sentirsi inferiori a quelli del resto d’Europa (???). Così, pur senza ricevere tutti le stesse dotazioni, si arrabattano con cellulari, ipad, tablet, PC, rigorosamente portati da casa (come i pennarelli e la carta per fotocopie), perché se il Ministero decide di dematerializzare, non si può disattendere una disposizione “superiore”.
Si hanno notizie di docenti che la notte accendono il PC di casa per compilare il registro del giorno appena passato e …, perché no?, già che ci sono, anche del giorno dopo … Tanto cosa cambia? In fondo cliccare su una V verde non è come apporre una firma autografa, si ha un’impressione molto tenue di scrivere il falso. Si insegna la legalità agli studenti, ma si opera costantemente in condizioni  di illegalità. Non parliamo del business avallato da queste decisioni, in una scuola in cui per la didattica non si investe più un centesimo , si accolgono senza fiatare scelte discutibili, quasi fossero manna dal cielo per il nostro lavoro.
Si raccontano anche leggende di docenti ricchi di fantasia, i quali per poter compilare il loro registro nelle aule in cui la rete non arriva, si alzano dalla cattedra e democraticamente siedono tra i banchi, magari … “Proffffe, venga nel banco in fondo vicino alla finestra, perche là “prende meglio”!” Altri docenti escono un “attimo” nell’andito dove il segnale è più potente, compilano il registro e tornano in aula … Ci chiediamo che cosa accada nelle scuole in cui il segnale della rete è più potente nei bagni (Fonzie docet).

Cosa c’è di nuovo in tutto questo? NULLA. L’abitudine a trovare soluzioni ai problemi che altri hanno creato fa parte del DNA del docente medio … E poi tutti a nanna con la coscienza a posto… dematerializzati anche nella dignità… Ma che importa!

Paola Frau

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