Decreto Legge scuola, alcune criticità della bozza

di Marco Barone
La bozza sulla scuola che circola in queste ore in rete non è quella corrispondente alle modifiche che sarebbero state apportate nella seduta del Consiglio dei Ministri del 9 settembre.
Infatti, la bozza considerata, rintracciabile su diversi siti internet affidabili, è datata 7 settembre 2013.
Il problema riguarda il caso docenti idonei ad altri compiti e dunque circa 3000 lavoratori più altrettanti Ata precari.
La bozza datata 7 settembre 2013, evidenzia la problematica in relazione alla divergenza comunicativa, su tale fattispecie, che è emersa tra il MIUR ed il Governo.
Successivamente sono giunte diverse conferme ai Cobas, in primo piano da sempre su questo fronte, da parte di soggetti che hanno seguito personalmente la detta questione e con responsabilità politiche importanti, per esempio anche la Senatrice del Pd e responsabile scuola Francesca Puglisi, ha scritto sul suo blog “Cancellata la norma della vergogna sugli inidonei” ma in questa bozza datata 7 settembre non vi è alcuna traccia della disposizione che abroga la norma anti docenti inidonei, semplicemente perché il tutto è stato affrontato nella data del 9 settembre 2013 e verso le battute finali del citato Consiglio dei Ministri.
Comunque sia, aspettiamo il testo ufficiale del decreto legge in questione.
Invece alcune disposizioni che probabilmente troveranno conferma, come indicate nella bozza datata 7 settembre,  meritano una riflessione e queste sono :
Formazione docenti
Si realizzeranno progetti didattici che possono essere finanziati da fondazioni bancarie ed enti privati.
Il Fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi vedrà una parte di esso essere destinato al finanziamento di progetti per l’utilizzo di materiali innovativi e nuove tecnologie.
Apertura scuola in orario pomeridiano
Per contrastare i fenomeni di dispersione scolastica nelle aree a maggior rischio di evasione dell’obbligo, nell’anno scolastico 2013/14 parte un programma sperimentale che riguarderà in primis le scuole primarie con il prolungamento, per gruppi di studenti, dell’apertura della scuola in orario pomeridiano
Percorsi di orientamento
Nelle scuole secondarie di secondo grado le attività di orientamento professionale verranno considerate come attività funzionali all’insegnamento e non aggiuntive, dunque obbligatorie e senza riconoscimento economico alcuno aggiuntivo e riguarderanno l’intero corpo docente. Solo nel caso in cui siano necessarie ulteriori attività che eccedono l’orario dell’obbligo, queste potranno essere retribuite con il FIS e dunque diventare aggiuntive.
Si entra per l’ennesima volta nella materia che dovrebbe essere riservata per legge alla contrattazione collettiva, si muta una mansione da aggiuntiva a funzionale, ciò conferma quello che denuncio da tempo, ovvero il centralismo nella gestione del rapporto di lavoro dei pubblici dipendenti e la lenta morte della contrattazione collettiva.
Formazione personale didattico
Sottolineo che si stanziano 10 milioni di euro per formare il personale in particolar modo per migliorare le competenze degli studenti e rafforzare la formazione di coloro che hanno maturato scarsi risultati con l’Invalsi; potenziare le competenze nelle zone a forte connotazione immigratoria e per l’alternanza scuola lavoro e processi tecnologici.
Caso accesso ai musei
Nel comunicato stampa ufficiale sembra che i finanziamenti previsti siano destinati solo ai docenti di ruolo, ma dalla lettura della bozza invece si evince che i finanziamenti riguardano tutte le tipologie di personale, siano esse di ruolo che non. Anche per questa materia, come per il caso docenti inidonei, è il caso di aspettare il testo ufficiale del decreto in questione.
Insomma, cerchiamo di mantenere ferma una giusta cautela perché le materie trattate sono delicate e rischiano di fomentare da un lato illusioni e dall’altro delusioni.

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