Frode sui registri online

registro elettronicoDal Corriere di Bologna apprendiamo che ragazzi bolognesi, di cui uno maggiorenne, sono stati denunciati per essersi introdotti, con una tipica operazione di “hackeraggio”, nel registro elettronico della scuola per manipolare i loro voti e quelli dei loro amici, aggiungendo mezzo punto in modo da alzare le medie a fine anno. Alcuni insegnanti se ne sono accorti, perché, oltre al registro online, avevano un registro cartaceo in cui registravano i voti: così hanno notato le differenze, lo hanno segnalato al dirigente, il quale ha sporto denuncia. La polizia postale ha svolto le indagini con  il coordinamento della Procura per i Minorenni dell’Emilia-Romagna.  I ragazzi ora risponderebbero di frode aggravata e falso commesso da privato in atto pubblico. Stando a quanto dice  il Corriere di Bologna,  il consiglio di classe degli studenti “beneficiati” dall’intervento esterno avrebbe preso provvedimenti, attribuendo una voto basso in condotta e abbassando le valutazioni “dubbie”. Alcuni studenti sarebbero stati bocciati, altri rimandati. Naturalmente andrebbe verificato con esattezza che cosa è avvenuto e anche quali decisioni sono state assunte dalla scuola, perché sappiamo che le cose sono sempre abbastanza complesse e diversificate per i diversi casi. Nel frattempo, è bene sempre avere il beneficio del dubbio in questi casi.
L’episodio si riporta a diversi precedenti, tra i quali uno avvenuto a settembre di quest’anno in un liceo sardo,  denunciato dai docenti e dal dirigente della scuola:  alcuni studenti,  il cui giudizio era stato sospeso a giugno per l’insufficienza in alcune materie, e che avevano dovuto sostenere le prove di verifica a fine agosto, a inizio settembre hanno assistito in diretta alle loro valutazioni, entrando nel sistema durante lo scrutinio.
Questi episodi confermano che il nuovo sistema di registro online, che molti dirigenti zelanti stanno cercando di imporre in molte scuole, applicando una norma che non è ancora perentoria, ha gravi pecche in materia di sicurezza, di tutela della privacy e di garanzia di attendibilità: se dall’esterno si può  entrare e modificare i voti,  i docenti,  per essere certi che il voto digitato a sistema  e comunicato alle famiglie sia quello effettivamente attribuito dai docenti, dovrebbero avere anche un registro cartaceo, il che significa triplicare  il lavoro dei docenti (scrivere due volte i voti e poi procedere al controllo della corrispondenza), senza un euro di contropartita e senza migliorare di nulla la didattica.
Stabilito che il registro online non comporta alcun risparmio per lo Stato, è lecito domandarsi se l’opera di digitalizzazione e informatizzazione della pubblica amministrazione non possa conoscere ragionevoli eccezioni, quali per esempio, il mantenimento del registro cartaceo dei docenti: più rapido da compilare e  più semplice da controllare per i docenti; trasparente  per i genitori e gli studenti e alla fine più sicuro dei nuovi sistemi informatici.

Andrea Degiorgi

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