IL SASSO E IL PANTANO: allegoria di un Governo e delle sabbie mobili – di Gian Luigi Deiana

IL SASSO E IL PANTANO: allegoria di un Governo e delle sabbie mobili

di Gian Luigi Deiana

Quando si butta un sasso in un pantano ovviamente si appuntano  sguardi ostili verso chi ha buttato il sasso e ciò avviene spontaneamente da parte di chicchessia.

Tuttavia oltre agli sguardi di disappunto si montano poi veri e propri giudizi di spregio, e ciò non avviene da parte di chicchessia, ma avviene specificamente da parte di chi sguazza nel pantano.

Se vale l’allegoria, Giuseppe Conte è il manigoldo che ha tirato il sasso, e l’opera di governo di Mario Draghi è il pantano.

Riflettendo anche un poco, vi sono molte ragioni per capire che il problema non è il sasso, ma è il pantano: non è Conte il pasticcione, ma è Draghi il gran genio.

Se questo è vero, ed è verissimo, il sasso sarebbe persino provvidenziale.

Purtroppo però è solo un sasso piccolo piccolo, mentre il pantano è un’acqua stagnante grande grande.

Addirittura il manigoldo che ha tirato il sasso non ha chiesto affatto le dimissioni del capo del pantano: ha solo detto che non si fida più di galleggiare a occhi chiusi.

Tuttavia il capo del pantano si è offeso, e ha approfittato per alzare la posta.

E dunque, in cosa consiste la posta?

Memori dell’emergenza covid, la posta consisteva nell’attraversamento dell’emergenza sanitaria “e” nella pianificazione del rilancio dell’economia, il cosiddetto PNRR, cioè il salvadanaio acquisito proprio da Conte nei suoi ultimi mesi di governo.

Dunque Draghi subentrava a Conte in una fase di emergenza sanitaria ormai controllabile e col beneficio di un salvadanaio propriamente eccezionale.

Sarebbe stato assolutamente ovvio individuare la priorità assoluta, per esempio ed in primis la ricucitura integrale della struttura sanitaria, dagli ospedali ai medici di base.

E per esempio, in necessaria retrocessione, le sovvenzioni ai pirati del commercio di armamenti o di impianti selvaggi di pale eoliche.

E invece no: le opzioni di priorità si sono platealmente invertite, e il pantano di acque stagnanti è diventato nel volgere di soli due anni un pantano di sabbie mobili.

Le sabbie mobili sono mobili in quanto i loro mantelli di fango scivolano l’uno sull’altro e comportano una emergenzialità continua: infatti il capo del governo visibilmente non chiude occhio ed è pieno di rughe, povero super-mario che tutto il mondo ci invidia.

E tuttavia è lui medesimo che ha trascinato l’intero paese nel grande gorgo e ne è certamente responsabile, in quanto chiunque lo avrebbe potuto evitare.

Draghi ha reclutato in piena autonomia il proprio equipaggio, che è costituito essenzialmente da signorsì di straordinaria equivocità ideologica ovvero da mini-ministri: la si direbbe la squadra di governo più mediocre di tutta la storia della repubblica.

Tuttavia ciò non traspare mai apertamente in quanto tale equipaggio gode della copertura del Presidente della Repubblica e della reticenza dei mezzi di informazione: tutto questo amalgama è il grande ceto parapolitico che sguazza da due anni nel pantano e che intende ad ogni costo continuare a sguazzare.

Insomma non si tratta di parapolitica, si tratta letteralmente di parassitologia.

Il cosiddetto Governo dei Migliori in quanto governo del parassitismo di ministero o di testata.

Così sull’emergenza sanitaria ha cominciato a scivolare l’emergenza economica, sull’emergenza economica l’emergenza della guerra, sull’emergenza della guerra l’emergenza energetica, sull’emergenza energetica la delega alla NATO (alla NATO!) della transizione ecologica, sulla delega alla NATO una deviazione della politica estera in favore di regimi assassini, su tale deviazione una accelerazione della produzione di armamenti e del relativo commercio con paesi in guerra, su tali irrespirabili emergenzialismi la secretazione degli atti e dei contratti.

Questo è, in sintesi, l’irrinunciabile Mario Draghi che tutto il mondo ci invidia.

Ora siamo nella tenaglia, tra Scilla e Cariddi: un mare di sabbie mobili genera uno stato di narcolessi.

Tutto appare come immodificabile e quindi solo il solito nocchiero può garantire il tuo sonno.

Il suo equipaggio, a sua volta, nel suo sguazzare ne ha creato il finto carisma e i suoi trombettieri di editoriali e talk show ne hanno creato la mitologia.

Questo è quanto.

Il problema non è il sasso, sono le sabbie mobili.

 

 

 

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