IL TEOREMA HERZOG: sterminare la Palestina – di Gian Luigi Deiana
IL TEOREMA HERZOG:
sterminare la Palestina
di Gian Luigi Deiana
28 dicembre 2023
Isaac Herzog è il presidente di Israele, cioè il Capo dello Stato.
Non è il Capo del Governo, oggi Benjamin Netanyahu, tenuto secondo logica a perseguire la linea concordata nella sua maggioranza.
No, Herzog è il Capo dello Stato, formalmente una democrazia, tenuto a rappresentare tutti i cittadini e per tale ragione è a lui che si sono rivolti i familiari degli ostaggi del 7 ottobre, proprio mentre contestavano radicalmente l’opzione governativa per la guerra e quindi Netanyahu stesso.
Ma la posizione espressa da Herzog, al di fuori delle sue miserabili dichiarazioni di solidarietà con le vittime israeliane dell’azione di Hamas in quel giorno, è stupefacente in bocca a un Presidente di una Repubblica che vanta democrazia e valori dell’occidente.
Herzog dice, letteralmente, che è falsa la retorica secondo cui il popolo palestinese, e in specie la popolazione di Gaza, è inconsapevole delle operazioni di Hamas, e che quindi di qualunque atto di Hamas è “responsabile l’intera nazione”: ciò significa, alla lettera, che se per cancellare Hamas è necessario cancellare la Palestina, e quindi il popolo palestinese, ciò deve essere compiuto, senza alcun limite di condotta e senza alcun codice di guerra.
Questo, in termini di logica, è un teorema: e dunque l’ONU, i diritti umani, la diplomazia, la quotidianità delle stragi, i crimini di guerra, lo scambio di prigionieri, le donne e i bambini, ecc., sono assolutamente insignificanti: “no limits”, questa è la condotta, laddove il senso stesso del concetto, la guerra, si perverte in quello di distruzione totale.
E’ ormai di assoluta evidenza non solo la criminosità senza regola dell’esercito israeliano, non solo la pianificazione di pogrom da parte dei coloni contro famiglie contadine palestinesi inermi, non solo la falsità spudorata addotta a giustificare bombardamenti di ospedali, distruzione di cimiteri, cecchinaggio sui luoghi di culto, omicidi mirati contro i giornalisti, ecc..
Non solo: ma la gravità inaudita di questa non-guerra, ovvero di terrorismo su vasta scala compiuto da uno stato contro una popolazione civile, sta nel fatto che il presidente stesso di questo stato adduce a giustificazione di questo sterminio la “responsabilità della nazione” che ne subisce la volontà di annientamento.
Beninteso: anche io, teorema per teorema, sono persuaso che la società civile israeliana abbia una sua responsabilità nell’avere cancellato le possibilità della pace, nell’aver fatto proprio l’assassinio di Rabin, disonorandone la memoria e gettando nella spazzatura il suo disegno di pacificazione, nell’avere mantenuto al potere un personaggio efferato e corrotto quale Netanyahu, e nell’aver affidato il governo del paese a partiti fascisti.
Sì, sono persuaso che la società civile israeliana abbia gravissime responsabilità: ma in primo luogo io non sono un capo di stato in una guerra di terrore e in secondo luogo non mi azzarderei mai ad affermare che tale responsabilità è da addebitare all’intera “nazione” ebraica.
Vi è infatti una assoluta differenza tra il concetto di “società civile” e il concetto di “nazione”; il precedente storico a noi più prossimo, relativamente a questa assimilazione concettuale (società=nazione, ovvero società presente = nazione storica), fu proclamato da chi, e per giustificare cosa?
Sì, fu proclamato da Adolf Hitler per giustificare lo sterminio.
Lo sterminio della nazione ebraica.
Il teorema Herzog, in quanto teorema, a fronte dei suoi effetti quotidiani (cimiteri, ospedali, reparti neonatali, chiese, moschee, scuole, strutture dell’ONU, campi profughi…), il teorema Herzog è davvero così diverso?