IL TERRORE E LA TENEREZZA: CIELO E TERRA A BETLEMME “Liberare l’immaginazione: Palestina 2023-2048”. Ghilarza 2 giugno 2024

IL TERRORE E LA TENEREZZA:
CIELO E TERRA A BETLEMME
“Liberare l’immaginazione:
Palestina 2023-2048″.

Venerdì 31 maggio 2024 e domenica 2 Giugno 2024 ospiteremo a Ghilarza la mostra “Liberare l’immaginazione: Palestina 2023-2048”.

La mostra presenta i disegni realizzati dai bambini e dalle bambine del campo profughi di Dheisheh, a Betlemme, come parte di un progetto di arteterapia guidato da Jeremy Lester, scrittore e docente di filosofia e scienze politiche, attualmente residente tra Bologna e Parigi.

L’esposizione sarà visitabile venerdì 31 maggio, dalle ore 9 alle ore 13, presso l’IIS Mariano IV D’Arborea nella sede del liceo di Ghilarza e domenica 2 giugno, dalle ore 10 alle ore 19, presso la Torre Aragonese di Ghilarza.

Domenica 2 giugno alle ore 17, nei locali della Torre Aragonese di Ghilarza il Prof Jeremy Lester terrà una lezione della “Scuola Antonio Gramsci Ghilarza” dal titolo “Il terrore e la tenerezza: cielo e terra a Betlemme”.

La crudeltà del rapporto tra la guerra e i bambini è comunemente intuibile, ma sostanzialmente trascurata: la percezione ne è effimera e rifugge dal pensiero riflesso.
E del resto i bambini non rientrano nella vera contabilità della guerra: non hanno titolo a risarcimento, non hanno accesso alla diplomazia, e non hanno alcun peso nei libri di storia: loro malgrado, essi sono solo gli angeli inviati dal destino nell’inferno, quello in cui si sono trasformate le loro culle, i loro banchi di scuola e le loro strade.

Grazie a qualche fotografia, meravigliosa e rara, abbiamo imparato a conservare una memoria dei bambini delle riserve indiane, dei bambini delle deportazioni, della bambina vietnamita in fuga dal napalm, e di molti altri luoghi di catastrofe: ma solo una memoria fugace, che non abbiamo mai trasmesso ad altri, e che anche quando riportata sui libri, letteralmente, “non fa testo”.

Ma la guerra di Gaza, oggi in corso, è forse qualcosa di più: essa, forse per la prima volta, comincia a essere percepita come una guerra contro i bambini: “contro i bambini”, nella sua essenza.
Pure, la percezione non è pensiero, non è riflessione, non è argomento, non è discorso: perché i suoi protagonisti sono sempre angeli muti; e allora, in questo loro mondo “indicibile”, come farli parlare?
Jeremy Lester, un vecchio professore inglese da anni impegnato in vari campi profughi del calvario mediorientale, nel contesto della tragedia palestinese oggi in corso si è dedicato a questa missione: convincere gli angeli a disegnare, per esprimere con immagini l’inesprimibile.
Ma come poter tradurre in immagine il caos del mondo in pezzi?
Della casa sfracellata, del fratello mutilato, dei mattoni spezzati, della madre morta…?
Come poter confidare di nuovo in una “trama”, una tessitura che possa dirsi propriamente umana? Jeremy ha proposto una condizione elementare, ovvero ancorare ‘due’ immagini su un ‘legame’: “come vedi il tuo mondo oggi, e come desideri il tuo mondo domani?”.
Se due immagini possono fare un legame, e dieci bambini possono fare ciascuno due immagini, il legame diventa già un argomento: si può radicare nel suolo, per quanto questo sia cosparso di macerie, e si può radicare nell’anima, per quanto questa sia ammutolita e persa.
È una traccia che parla: l’angelo la esprime, e io, tu, lui e altri possiamo leggerla e conservarla.
Non è una stella cometa in un cielo di presepe: è una traccia in terra, segnata dai bambini del campo profughi di Dheisheh, a Betlemme.

Associazione per Antonio
Gramsci di Ghilarza

COBAS Sardegna

con il patrocinio del Comune di Ghilarza e della Regione Autonoma della Sardegna

 

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