IL VIVO, IL MORTO E IL BECCAMORTO (sotto il velo di Bibbiano) di Gianluigi Deiana

IL VIVO, IL MORTO E IL BECCAMORTO
(sotto il velo di Bibbiano)

di Gianluigi Deiana

Io fino a pochi giorni fa non sapevo nemmeno che esistesse un posto chiamato Bibbiano; ora so che è un comune in provincia di Reggio Emilia e che è balzato ai disonori della cronaca per una gestione spregiudicata e infame degli affidi di bambini da parte di una società a ciò deputata.

Sul caso specifico io mi sono fatto un’idea terra terra, la quale consiste nella presa d’atto di una discrasia che nessuno si sforza di correggere: essa riguarda l’inadeguatezza professionale degli operatori, dovuta alla superficialità degli istituti di preparazione (corsi universitari e parauniversitari di assistenza sociale, psicologia ecc.) e alla condizione di imperio ideologico di luoghi comuni sulle devianze familiari; ho il fondato sospetto che quello di Bibbiano sia solo un caso fra i tanti, ma un caso eclatante in quanto la vulgata si è incarnata nella stessa agenzia di cura; per il resto credo che il risveglio e la presa di coscienza debbano essere generali.

Tuttavia se ne è fatta materia di bilanciamento del peggio su una bilancia della merda nel cui altro piatto stava il contratto petrolifero di un emissario di salvini, finalizzato alla fornitura di fondi occulti alla lega; è estate e a tanta gente piace mischiare le melme in cui sguazzare.

Qualche giorno fa una signora di Verona ha mollato il vecchio genitore in carrozzella nella sala di attesa del pronto soccorso e se ne è andata tranquillamente al mare, salvo poi essere ricercata affannosamente dagli uffici della sicurezza; nelle stesse ore un babbo di Livorno ha mollato il bambino di sei anni solo in casa e se ne è andato tranquillamente in una sala slot refrigerata a giocare per l’intera mattina, salvo poi essere ricercato dalla polizia dopo che il piccolo è salito sul tetto del palazzo e si è messo a urlare sotto il sole del mezzogiorno…

Questo è quello che succede sempre più spesso giù al nord, l’area dell’intera europa maggiormente implicata, tanto per fare un esempio, nel turismo sessuale a destinazione minorile.

Ma qui il problema dei problemi pare essere quello della garanzia di purità etnica dei professori dele scuole, per evitare che docenti meridionali contaminino con la loro ignoranza e barbarie la civiltà cisalpina e cispadana.

I governatori di quelle regioni hanno definito il capo del governo “un cialtrone” per il suo freno a tale deriva; e allora, melma per melma, se Conte è un cialtrone Fontana è un morto, e Zaia un beccamorto: esteticamente essi si vestono esattamente così.

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