Incontro indetto dall’Assessore alla Pubblica Istruzione della RAS – Regione Sarda, con Enti Locali, Anci e Organizzazioni Sindacali Cagliari 17 giugno 2020 – Scuola: quale prospettiva?

Resoconto dei COBAS Scuola Sardegna sull’incontro indetto dall’Assessore alla Pubblica Istruzione della RAS – Regione Sarda, con Enti Locali, Anci e Organizzazioni Sindacali

Cagliari 17 giugno 2020

Scuola: quale prospettiva?

 

Il 17 giugno 2020 a Cagliari si è tenuto, presso la sala Anfiteatro dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione della RAS – Regione Autonoma della Sardegna, un incontro promosso dall’Assessore Andrea Biancareddu al fine di discutere con Enti Locali, Anci, Organizzazioni Sindacali e Associazioni, dell’argomento Scuola: quale prospettiva?

Nell’incontro si sarebbe dovuto discutere prevalentemente delle varie problematiche inerenti il settore della scuola in particolare in relazione all’emergenza Covid 19 e la ripresa delle attività scolastiche a settembre, in attesa delle linee guida del Ministero.

All’incontro erano presenti rappresentanti delle Province, della Città Metropolitana di Cagliari, il Presidente dell’Anci Sardegna, rappresentanti dei COBAS Sardegna, Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda, del Coordinamento Precari Scuola Autorganizzati Sardegna e di varie altre Associazioni.

Ringraziamo l’Assessore Biancareddu che, per la prima volta, ha aperto un tavolo di confronto sul mondo della scuola e sulle sue problematiche tra la Regione Sarda, gli Enti Locali territoriali ed i rappresentanti di lavoratrici e lavoratori, Docenti e Ata, e varie Associazioni.

Dopo una breve introduzione dell’Assessore, per oltre due ore, vi sono stati gli interventi delle/dei diverse/i rappresentanti che hanno spaziato su tutte le problematiche della scuola Sarda e non solo su come affrontare l’apertura delle nostre scuole a settembre in relazione all’emergenza Covid.

Per i COBAS Scuola Sardegna erano presenti Nicola Giua ed Elisa Bacciu.

E’ intervenuto Nicola Giua che ha posto l’accento sul fatto che bisognerebbe iniziare a fare un bilancio delle devastanti politiche degli ultimi, almeno, vent’anni nella scuola e per la scuola (o meglio contro la scuola).

Infatti, bisognerà iniziare a prendere atto del fatto che queste politiche di tagli, esclusivamente ragioneristiche, hanno depauperato un importante patrimonio e lungi dal migliorare la situazione l’hanno pesantemente peggiorata.

E’ infatti sufficiente analizzare i dati dei tagli agli Istituti Scolastici Autonomi ed alla chiusura delle scuole per comprendere cosa è avvenuto in Sardegna.

Si è passati, infatti, da oltre 420 istituti Scolastici Autonomi agli attuali 273 (circa 30% in meno) e sono state chiuse decine di scuole in moltissimi paesi della Sardegna.

Tutto ciò senza tenere in alcun conto la specificità della Sardegna che ha gli stessi parametri di tutto il territorio italiano (600 alunni per mantenere l’autonomia e 400 in montagna e piccole isole), nonostante sia un’isola, abbia una particolare orografia del territorio e la densità abitativa più bassa d’Europa, se si escludono le zone di alta montagna ed il nord ghiacciato.

Abbiamo apprezzato il fatto che l’Assessore Biancareddu quest’anno anche dopo le nostre proteste ha rimodulato le linee guida sul dimensionamento ed ha quasi azzerato i tagli inizialmente previsti.

Così come abbiamo apprezzato l’intervento dell’ANCI Sardegna che chiede un cambio di rotta sul dimensionamento.

Da sempre chiediamo che il parametro per il mantenimento delle Autonomie Scolastiche in Sardegna sia di 400 alunni per l’intero territorio o che quantomeno si faccia una media tra tutte le Istituzioni Scolastiche.

Infatti, a fronte di Istituti Scolastici sottodimensionati (con i “loro” assurdi parametri) vi sono tantissimi Istituti (in particolare nei centri più grandi) che hanno oltre 1.000 alunni e che addirittura arrivano a 1.600 o 1.700 alunni.

Di tutto ciò non si è mai tenuto alcun conto.

Anche per la chiusura dei plessi scolastici chiediamo che si inverta la rotta e si riaprano molte scuole che sono state chiuse per meri calcoli ragionieristici e che, anche in questo caso, vengano rivisti i parametri “uguali per tutti” che, fra diseguali, aumentano soltanto esponenzialmente le differenze.

Inoltre, abbiamo denunciato il taglio delle risorse alle scuole degli ultimi vent’anni, i continui tagli e riduzioni delle classi e dell’organico di Docenti e Ata con un sensibile aumento del numero di alunni per classe, soprattutto nei territori più urbanizzati.

Tutto ciò ha provocato un aumento dei tassi di dispersione scolastica (la Sardegna ha il tasso più alto) e il sensibile e costante abbassamento della qualità del servizio scolastico.

Si dovrebbe, quindi, prendere atto di questo fallimento e proporre un cambio di paradigma per rimettere al centro il servizio scolastico Pubblico investendo e utilizzando grandi risorse, nella scuola e per la scuola, iniziando dall’abbattimento del numero di alunni per classe che non dovrebbe mai essere superiore a 20 alunne/i per classe, e massimo 15 con la presenza di alunne/i disabili.

Per fare ciò si dovrebbe immediatamente prevedere l’assunzione di tante/i Docenti e Ata (risolvendo in tal modo anche l’annoso precariato scolastico e garantendo l’assunzione a tutte/i coloro che ne hanno diritto), anche in funzione della ripresa a settembre, che altrimenti sarà molto “difficile” anche per come naviga ancora a vista la Ministra Azzolina che propone tutto ed il proprio contrario.

Inoltre, si dovrebbe lavorare immediatamente sull’edilizia scolastica (vista la situazione dei nostri Istituti), finanziare la creazione di Convitti (che in Sardegna hanno numeri ridicoli), e mense scolastiche.

Infine, si dovrebbe agire immediatamente sui trasporti scolastici perché se a settembre (come pare) vi saranno ancora prescrizioni sul distanziamento scolastico vorremmo capire come verranno portati a scuola studenti e studentesse visto che il sistema era già al collasso in Sardegna anche prima del Covid perché sono state create intere generazioni di pendolari per l’accentramento degli istituti Scolastici in pochi centri.

Abbiamo poi confermato di essere da sempre contrari al progetto Iscol@ (e soprattutto alle modalità utilizzate) ed abbiamo chiesto che tutti i fondi disponibili vengano, invece, dirottati alle scuole per il funzionamento didattico ed amministrativo.

A tale riguardo abbiamo denunciato il fatto che, invece, la cosiddetta Task Force per la riapertura delle scuole a settembre (nominata dalla Ministra Azzolina e composta da una sola insegnante su 18 componenti), pensi al Covid come “occasione” per “innovare” la scuola e che si può “approfittare” dell’emergenza COVID19 che gli ha permesso di accelerare (in maniera impensabile prima) sulla digitalizzazione della scuola.

Noi COBAS Scuola Sardegna ci batteremo contro questo nuovo “delirio” di scuola digitale che nasconde solo la continuità delle politiche liberiste e falsamente aziendaliste che hanno fallito in questi ultimi vent’anni, come ha fallito l’esperienza della Didattica a Distanza che è stato esclusivamente un palliativo nel periodo di chiusura delle scuole.

Abbiamo anche denunciato il fatto che, mentre la Ministra straparla di “classi pollaio” e di come stanno lavorando per risolvere il problema (anche per la ripresa di settembre), l’Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna sta predisponendo gli organici di Docenti e Ata (e la formazione delle classi), come se nulla fosse avvenuto.

Infatti, abbiamo notizia di classi che vengono formate (dalle scuole dell’infanzia alle superiori), in particolare le prime classi, con numeri assolutamente folli anche in un periodo “normale” (casi di 25/26 alunni in prima elementare e 30/32 alunni in prima superiore), e di tagli agli organici del personale Ata che, si ribadisce, non consentirebbero l’apertura delle scuole neanche in tempi ordinari.

Abbiamo protestato vibratamente contro questo atteggiamento dell’Amministrazione Scolastica Regionale che non utilizza gli spazi esistenti nella normativa sulla formazione delle classi e degli organici preferendo continuare con i soliti tagli assolutamente ingiustificati ed ingiustificabili.

Abbiamo chiesto, a tale riguardo, all’Assessore Biancareddu un intervento della RAS in tal senso.

In conclusione abbiamo richiesto che in breve tempo venga iniziata una discussione ed un percorso per una Legge sulla Scuola Sarda utilizzando, ed anche forzando, tutti gli spazi dello Statuto Autonomo della Regione Sarda.

Sono poi intervenuti il presidente dell’Anci Sardegna, i rappresentanti di tutte le altre Organizzazioni Sindacali, del Coordinamento Precari Autoconvocati della Sardegna, di alcune Associazioni e delle Province Sarde e della Città Metropolitana di Cagliari.

L’Assessore Biancareddu in conclusione, tra l’altro, ha dichiarato che non intende “chiudere” il progetto Iscol@ ma che anzi lo vorrebbe potenziare e portare sotto la diretta responsabilità dell’Assessorato.

Ha garantito, altresì, non avendo diretta competenza sulla formazione delle classi e degli organici, un suo intervento nei confronti dell’Amministrazione Scolastica.

Ha poi concordato sul fatto che sul dimensionamento scolastico bisogna voltare pagina significando di aver già più volte posto con forza la questione in tutti gli incontri istituzionali con il Governo e nelle Conferenze Stato – Regioni significando che la particolarità della Sardegna non consente che possano essere utilizzati i parametri attuali che devono essere abbassati o che quantomeno si debba ottenere un meccanismo di media regionale.

Inoltre, ha dichiarato che intende fare tutto quanto in suo potere, all’interno della Giunta Regionale e nel Consiglio Regionale, affinchè si arrivi nella legislatura ad approvare una Legge organica per la Scuola Sarda utilizzando l’autonomia statutaria e la giurisprudenza costituzionale e amministrativa.

L’incontro si è concluso con la fissazione un nuovo appuntamento più operativo per martedì 23 giugno 2020 per discutere in maniera più analitica della riapertura delle scuole a settembre sula base delle linee guida del Ministero che, nel frattempo, dovrebbero essere emanate.

 

per i COBAS Scuola Sardegna

Nicola Giua

 

 

COBAS – incontro con Assessore Istruzione RAS – 17-06-2020

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