La Fornero fa l’esame di coscienza
Rispondendo a una docente di “Quota 96”, che chiede alla ex ministra al Lavoro durante il governo Monti spiegazioni sulla legge che porta il suo nome, Fornero giustifica il suo lavoro, dettato dalla fretta per aggiustare i conti.
Ecco il testo della mail della docente:
Gent.ma signora Fornero, mi presento.
Il mio nome è M.C., ho 63 anni ed insegno da circa 40 nella Scuola dell’Infanzia. Le scrivo perché come certamente lei sa è stato fatto un errore che ha colpito, e non poco, 3976 “lavoratori” della Scuola.
Probabilmente non si è resa conto, forse incalzata dalle insistenze del governo, che la Scuola funziona ad anno scolastico e non solare, ma non si è neanche pensato che, approvando questa infausta legge, è stata incrementata la disoccupazione giovanile e, a parer mio, la delinquenza. All’epoca, gli insegnanti e personale ata, già eravamo penalizzati di nostro, sia economicamente che fisicamente; ora il danno è maggiore sia per l’età che avanza e sia perchè non tutti siamo “efficienti” e in “ottima salute” per continuare a “dare”,” vigilare”, “aggiornarci”, viaggiare”! La vita si è allungata ma è senza qualità, fatta di” sofferenze” e rimedi farmacologici palliativi, che FORSE la allungano un po’ ma non risolvono completamente. Bastava avere più attenzione ed informarsi, un semplice agosto 2012 avrebbe dato serenità, merito a 3976 persone che abbiamo lavorato con sacrifici, dedizioni, privazioni. Chi ci restituirà mai “il perduto”?
Signora, il nostro è un lavoro USURANTE, e molti studiosi, nel campo medico, lo asseriscono; tra questi il Dott.Lodolo! Vorrei dirle tante cose ma preferisco concludere così. Il danno è fatto e tutti noi stiamo lottando perchè vengano rispettati i nostri diritti acquisiti. Credo che se un suo familiare o lei stessa, si trovasse nella nostra situazione non le farebbe certo piacere. Cosa potrò dare ai miei 28 alunni di 3 anni, il prossimo anno, avendone io 64 e con varie malattie croniche?
Buona giornata Ins. M.C.
Ed ecco la risposta della Fornero
Buongiorno Signora M.C.,
Ho risposto a molte lettere come la sua cercando di spiegare che la riforma fu fatta sotto la pressione di una crisi finanziaria rispetto alla quale bisognava agire in fretta e con determinazione. Mi furono dati 15 giorni, mentre io non avevo neppure il controllo delle informazioni (che hanno l’Inps e la RGS)! In questo senso, la riforma è stata determinante per evitare la crisi finanziaria, e se si vogliono vedere gli effetti di una crisi finanziaria su una società basta fare un viaggio ad Atene). Nessuna riforma nasce perfetta, nemmeno quelle preparate in tempi normali. E gli aggiustamenti sono sempre possibili. Se il parlamento avesse voluto, avrebbe potuto cambiare alcune cose, come quella sugli insegnanti. Non è stata una crudeltà voluta, come certa stampa vuole far credere, ma un aspetto che non mi era stato fatto presente. I politici hanno invece preferito, almeno fino a ora, e cinicamente, lasciare tutto com’era e dare la colpa a me.
Mi assumo le mie responsabilità, naturalmente, ma non posso tacere sul cinismo spietato della politica che di responsabilità non se ne assume mai, come se non avessero governato male per vent’anni, pensando soprattutto al loro interesse e conducendo il Paese nella condizione in cui noi l’abbiamo trovato nel novembre 2011. Altro che complotto, come ridicolmente si vuole far credere (sempre per intorbidire le acque). E quanto a interesse personale, non le sarà di consolazione, ma io posso dire di avere rinunciato alla pensione da ministro, che sarebbe stata un vero privilegio! Detto tutto ciò, mi auguro che il parlamento risolva le situazioni più difficili come la sua.
Cordialmente, Elsa Fornero.
Le due mail ci sono state inoltrate dai fondatori del Comitato “Quota 96”, col nome completo della docente che ha scritto alla prof. Elsa Fornero. Per comprensibili motivi ci hanno pregato di mettere le sole iniziali.