La mobilitazione del 2 luglio: le lotte si saldano e proseguono

Oggi la delegazione sarà ricevuta dal sottosegretario del mef, Baretta

La mobilitazione del 2 luglio con i presidi a Montecitorio e al MEF nel pomeriggio, ha visto per la prima volta insieme i comitati degli esodati, dei ferrovieri “Ancora in Marcia”,  i lavoratori quota 96 e i quota96 Cobas, l’associazione “diritto alla pensione” e una rappresentanza dei precari della scuola, diverse categorie unite  da un denominatore comune “i massacrati della riforma Fornero” tutte in piazza  per rivendicare la soluzione definitiva: aver riconosciuto il diritto già acquisito della pensione secondo le regole antefornero.
Questa alleanza è risultata positiva, è stata di richiamo per i media, interviste in diretta da RAI NEWS 24, HispanTV e giornalisti vari , ed importante nella prospettiva di rafforzare il fronte di lotta perché ancora la strada è tutta in salita.
Il governo Renzi, con il ritiro della pdl 224 approvata all’unanimità dalla Commissione Lavoro e che rappresentava la soluzione definitiva per queste categorie, ripiegando con una sesta salvaguardia per 32.100 esodati, ha espresso una  inequivocabile volontà: non vuole toccare la Riforma Fornero, né sanare gli errori o meglio gli orrori che ha prodotto.
Al presidio sono intervenuti diversi parlamentari ai quali abbiamo manifestato le proteste e le critiche in particolare a Fassina (PD) già sottosegretario all’economia, che avrebbe potuto risolvere le vicende sopraelencate con la legge di stabilità del 2014.
Gli interventi del gruppo SEL (Airaudo, Marcon e Pannarale) ci hanno confermato ancora una volta il loro sostegno e annunciato che l’ emendamento per Q96  bocciato in commissione, è stato  presentato in aula per essere votato il 3 luglio, (ottima scelta che ha dirottato il dibattito parlamentare di questi giorni sulla vicenda quota 96 anche sé ne ha visto la bocciatura). Anche l’on. Di Salvo e Migliore (Gruppo Misto) ci hanno dichiarato il loro impegno a risolvere gli errori della Fornero (ma hanno votato con la maggioranza approvando l’emendamento governativo che ammazza il lavoro di un anno della commissione parlamentare). Sono anche intervenuti i parlamentari del M5S Walter Rizzetto (vicepresidente della commissione Lavoro) e Davide Tripiedi, anche loro ci hanno preannunciato che si sarebbero battuti per l’approvazione dell’emendamento, ma che le possibilità di una sua approvazione erano molto improbabili.
Dagli interventi dei parlamentari emergeva la chiara sensazione di non potere incidere minimamente sugli aspetti economici non avendo alcun potere decisionale nel merito, in poche parole il parlamento è esautorato dal governo e dalla troika europea.
A fine presidio una delegazione  è stata ricevuta dal presidente della commissione Lavoro On. Cesare Damiano insieme agli on. Gnecchi, Fassina, Incerti. Il 4 luglio la delegazione  sarà ricevuta dal sottosegretario del MEF, Baretta.
Tutti gli interventi dei componenti la delegazione hanno espresso contrarietà alla “soluzione strutturale” della riforma Fornero annunciata  dal ministro Poletti e rivendicata dagli esponenti del PD che ci hanno ricevuto, con la flessibilità a partire dai 62 anni con delle penalizzazioni, alla quota 100, all’adozione del calcolo contributivo esteso anche agli uomini, al prestito pensionistico APA. Proposta inaccettabile perché si tratta di soluzioni i cui costi sono a discapito dei lavoratori, mentre dalle stesse stime INPS risulta che i risparmi della Fornero nel 2020 ammonteranno oltre 80 MLD contro i 22 preventivati. Ci sono i soldi per sanare gli errori ma anche per ritornare alle vecchie quote. Abbiamo fortemente denunciato l’operato dell’INPS  per la scarsa trasparenza, perché ha falsato i numeri e  i conti, ha nascosto i  risparmi delle precedenti salvaguardie in combutta con la Ragioneria dello Stato mettendo in atto una strategia politica per bocciare tutte le proposte di legge e le coperture per sanare l’errore di Q96.
Anche in aula, durante la discussione, i parlamentari hanno denunciato che i dati INPS non sono credibili e che la RGS interviene nel merito delle scelte politiche, esulando dai suoi compiti.
Alle nostre critiche, gli onorevoli hanno risposto con i soliti rinvii e incertezze sulle risorse, che le soluzioni saranno inserite nella prossima legge di stabilità, e che per quota 96 l’On Incerti (relatrice della PdL 249 Ghizzoni Marzana) tentava di rassicurarci, preannunciando quanto dichiarato oggi in aula dal presidente della commissione Bilancio On Boccia ovvero l’inserimento di un emendamento al decreto Madia sulla riforma della pubblica amministrazione per accelerare i tempi e per arrivare alla soluzione entro agosto. Ancora una volta l’On. Boccia, oggi 3 luglio, con le sue dichiarazioni in aula prova a illudere e far sognare i 4000 docenti, ata e precari che da 30 mesi reclamano giustizia. Ma l’On Boccia è in grado di convincere Padoan a impegnare le risorse?
Ci aspettiamo coerenza e credibilità da quei parlamentari in particolare del partito di governo che ormai promettono da 30 mesi che risolveranno l’errore.
Il tempo delle promesse è scaduto!

Chiediamo a tutti i gruppi parlamentari di avanzare la richiesta al  governo di emanare  un decreto legge specifico su quota 96 a carattere di urgenza entro il mese di agosto

Quota96 Cobas

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