La strategia USA – di Antonello Boassa
USA : SE NON CI RIESCI CON IL DEBITO , CON L’ASSASSINIO DEI LEADERS , CON IL COLPO DI STATO , ALLORA NON TI RESTA CHE FOMENTARE IL CAOS
Il debito , creato artificialmente in America Latina , mediante megaprogetti presentati dai “sicari dell’economia ” e approvati dalle dirigenze locali ,vuoi per ingenuità vuoi tramite tangenti , consegnava il Paese alle multinazionali e alle banche che ne determinavano il collasso , imponendo una politica economica di privatizzazioni ,di espropri , di disinvestimento nella sfera sociale .
Qualora i leaders rifiutavano le lusinghe della “cooperazione” ,dell’aiuto “disinteressato ,dei prestiti generosi ,allora ,come racconta un ex “sicario dell’economia” Antony Perkins (vedi “Confessioni di un sicario dell’economia”) , intervenivano gli “sciacalli” per porre fine a chi creava ostacoli agli interessi americani . E quando sicari e sciacalli fallivano , si rendeva necessario allearsi con la parte peggiore del Paese per favorire un colpo di stato .
Ho parlato facendo riferimento molto in breve alla strategia politica statunitense nel suo “cortile di casa” (Mao) nel secondo dopoguerra , ma sempre molto attuale , naturalmente con qualche variante di natura mediatica ( vedi le Ong di Soros vere e proprie quinte colonne all’interno del Paese da conquistare ) e sopratutto esportabile anche in Africa (dove gli Europei non sono stati da meno per quanto riguarda ferocia ,astuzia , determinazione) …
Tuttavia quando uno stato manifesta spirito di indipendenza con leaders che non si adeguano ai diktat , gli States preferiscono adottare un’altra tattica ,quella del “caos costruttivo” come viene chiamata presso i circoli dei “falchi” conservatori e democratici .
Un caos programmato che può essere affidato a jihadisti (vedi Iraq ; Siria ; Libia…) , a formazioni naziste (vedi Ucraina) , alle oligarchie locali ( vedi Venezuela ) … Un caos che favorisca la disgregazione sociale , il disorientamento degli abitanti e il dissolvimento dello stato al fine di giustificare l’intervento “umanitario” per “pacificare” il Paese ed imporre istituzioni “democratiche” che ne assicurino la giustizia sociale . In tale contesto risulta determinante il ruolo preparatorio e agitatorio delle Ong e dei media (Internet , televisione , quotidiani…).
La strategia del caos non riguarda solo gli stati di piccola o media grandezza . In prospettiva interesserà anche Russia e Cina .Lo Stato Islamico è stato creato non solo per disgregare il Medioriente ma anche per costituirsi come fucina di terroristi pronti a scatenare l’inferno nelle aree islamiche dell’Orso russo e dell’Impero Celeste . Le minacce di aggressione della Russia appaiono sempre più manifeste apertamente (con la Cina i toni sono più morbidi e il dialogo sembra ancora aperto) e qualora Washington scateni la sua furia bellica , i Jihadisti potranno risultare estremamente utili nella creazione del caos all’interno del Paese .
Data la predilezione per il caos da parte degli States ,non mi ha particolarmente sorpreso leggere sul blog di Maurizio Blondet (14/8/2015) che secondo il periodico austriaco Infodirekt “sarebbero gli Stati Uniti a finanziare il traffico di migranti africani dalla Libia in Italia” e più precisamente “le stesse organizzazioni che , con il loro lavoro incendiario , hanno gettato nel caos l’Ucraina ,un anno fa ” . E’ un’informazione che qualche tempo fa ci era stata già fornita da Thierry Meyssan ( Voltaire 27/4/2015 ) . Non condivido le riflessioni politiche di Blondet sugli inevitabili risvolti ecomico-sociali delle migrazioni ma non vi è dubbio che si può evincere da queste informazioni ( che appaiono certe ) che gli States mirano , con tale operazione , a fortificare una predisposizione culturale in Europa che fomenti l’insana giustificazione di scatenare iniziative belliche in Libia e in Siria per “mettere ordine” e che invece favorirà ulteriore caos nel Mediterraneo ed una maggiore subordinazione dell’Europa agli Stati Uniti ,proprio secondo i desiderata dei “falchi” americani
Antonello Boassa