MENTITE SPOGLIE (la necessità dell’antifascismo)

 

due sono i richiami oggi più noti sulla qualificazione fascista di alcune posizioni politiche attualmente al governo: il pamphlet ”fascismo eterno”, che riporta una lezione tenuta da umberto eco nel 1995 in una una università americana, e il pamphlet ”il fascismo che è in noi” pubblicato da michela murgia circa un mese fa, nel clou delle esibizioni del capo della lega;

personalmente ritengo utilissimo il testo di umberto eco, mentre ritengo errato e fuorviante il testo di michela murgia, ma non è questo il punto;

il punto sta nella domanda se sussista o non sussista oggi una caratterizzazione fascista in un
partito politico di massa, di qui nel governo, di qui nella società reale;

il punto conseguente, laddove si ritenga che questa valutazione sia fondata, sta nella domanda cruciale: perchè si nega che la bestia sia di nuovo tra noi?

la negazione si pone in due modalità classiche: la prima, la modalità vespa, osserva che c’è libertà di parola e non si propina l’olio di ricino; la seconda, la modalità salvini, osserva invece che fascismo e antifascismo non hanno più un senso presente;

ritengo stupido l’ argomento di vespa, mentre ritengo centrato nell’impostazione benché errato nella conclusione, l’argomento di salvini;

perchè io g.l.d. sono ďaccordo con salvini nella impostazione di questo fondamentale problema? per questa ragione: se non vi è fascismo in seno alla società, e se esso non ne è sollecitato dal potere politico, allora anche l’antifascismo non ha più ragion d’essere nella vita politica e nell’etica comune: negata la presenza fattuale del fascismo, si spegne completamente la luce ideale dell’antifascismo: nella cultura, nell’educazione, nel linguaggio e nella vita in genere; si può vivere più sereni, più sicuri e protetti nell’ordine costituito e senza più questi antichi problemi, retrocessi al rango di capitoli dei libri di storia;

farla finita con l’antifascismo: questo è il punto!

‘ma’ poichè la pulsione fascista è davvero eterna, nel senso esplicitato a suo tempo da umberto eco, e prima di lui da theodor adorno e innumerevoli altri irrinunciabili maestri della nostra vita, anche l’antifascismo deve restare eterno, come la profilassi di ogni malattia contagiosa finchè questa non sia definitivamente debellata; e la china inquietante presa dalla società italiana e dalla politica italiana oggi mostrano sul campo ogni giorno di più il risveglio della serpe in seno;

qui sta la necessità reale dell’antifascismo presente: ora e sempre.

Gian Luigi Deiana

 

 

 

 

 

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