Mimmo Lucano libero subito, proteste in tutta Italia, il 6 ottobre tutti/e a Riace
Comunicato-stampa
Contro il decreto Salvini e l’ignobile politica razzista e fascistoide del governo Lega-5Stelle, costruiamo una grande manifestazione nazionale
E così Salvini e la Lega, con la piena compartecipazione dei 5 Stelle, hanno ottenuto, senza dover aspettare l’approvazione in Parlamento, l’immediata applicazione del loro infame “decreto in-sicurezza” grazie a magistrati che in tutta evidenza condividono pienamente l’ignobile clima razzista e forcaiolo imposto dal governo. Così l’ aggressione ai migranti viene mixata con la repressione brutale di chi li aiuta e sperimenta vie positive per l’accoglienza degli ultimi/e della Terra. L’arresto di Mimmo Lucano, sindaco di Riace per tre legislature, è sostenuto da accuse grottesche di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e illecito nell’affidamento dei rifiuti, per la cui raccolta e smaltimento Riace ha avviato un’altra esperienza innovativa ed efficace. Ma il motivo vero
è ben noto: Riace e Mimmo Lucano hanno indicato una possibile soluzione per rendere “virtuosa” l’accoglienza e l’integrazione dei migranti nel corpo vivo delle comunità locali. Cose che Salvini e i reazionari leghisti, con la complicità dei 5 Stelle, non potevano accettare, al punto da spingere l’indegno ministro degli Interni a definire Mimmo Lucano “uno zero”. Solo che il suddetto “zero” è al momento uno degli uomini più famosi del mondo, al punto che la rivista statunitense Fortune lo ha messo nella lista dei 30 uomini più importanti del pianeta, grazie all’esperienza di Riace che mezzo mondo studia per poterla applicare.
Emigrazione, latifondismo agrario, speculazione edilizia e criminalità organizzata (la ‘ndrangheta) avrebbero continuato a dominare indisturbati la Locride, se a Riace l’associazione Città Futura non avesse immaginato un futuro diverso per quei territori, dopo aver studiato l’esperienza di fertile accoglienza dei profughi kurdi della nave Ararat effettuata a Badolato (altro paese della costa ionica calabrese) nel 1998. E’ nato così il progetto, guidato da Mimmo Lucano, di accoglienza e integrazione, che all’inizio ha riguardato profughi curdi in fuga da Iraq e Turchia, capace di riqualificare il territorio e costruire una comunità aperta, ospitale e multietnica. Nel corso del tempo, Riace, paese abbandonato da gran parte della popolazione, non solo si è ripopolato, ma è divenuto un modello di buona accoglienza, in contrapposizione alle “galere etniche” disseminate in Italia. Il progetto ha messo le persone e i loro diritti sopra e prima di tutto, costituendo un esempio che si è diffuso in oltre 40 località italiane e che, proprio per questo, ha fatto paura al precedente governo e ancor più all’attuale. Sia il governo Gentiloni sia quello Salvini-Di Maio hanno bloccato i finanziamenti, motivando il blocco con il fatto che le condizioni di vita dei migranti sarebbero inadeguate. E all’attuale governo non è parso vero poter dare il “colpo di grazia” all’esperienza , prima varando nel decreto Salvini la fine di questa e di analoghe esperienze (che resterebbero in vita solo per pochissimi migranti dotati di “protezione internazionale” e per bambini migranti senza genitori) e poi creando tutte le condizioni preparatorie per l’arresto di Mimmo Lucano.
Ma la protesta contro questo clamoroso atto da “regime di polizia” si sta diffondendo rapidamente in tutta Italia e in altri paesi d’Europa, laddove l’esperienza di Riace era stata seguita in questi anni con grande interesse. Manifestazioni sono in corso in varie città italiane e continueranno per tutta la settimana, culminando con il corteo che sabato 6 ottobre (ore 15) percorrerà Riace fino alla casa di Mimmo. I COBAS parteciperanno a tutte queste iniziative ma nel contempo ritengono fondamentale – come già varie reti, assemblee nazionali e strutture locali hanno proposto in questi giorni – che le forze antiliberiste, antirazziste e antiautoritarie diano vita ad una vasta coalizione aperta e plurale – in cui ognuno mantenga la propria specificità, senza gerarchie o impossibili “reductio ad unum” – che, come primo atto significativo, dia vita ad una grande manifestazione nazionale che porti in piazza, in coincidenza con il periodo di discussione in Parlamento del decreto Salvini e della Legge di Stabilità, centinaia di migliaia di persone contro l’ignobile decreto e contro le politiche reazionarie, razziste e ultra-autoritarie di questo governo.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS
3 ottobre 2018