OTTIMO il BOICOTTAGGIO ai quiz Invalsi in Sardegna nonostante il DIVIETO di SCIOPERO nelle superiori

Comunicato Stampa – 9 maggio 2017

In Sardegna, nonostante il gravissimo sopruso della Commissione di Garanzia, con il DIVIETO di SCIOPERO per i Docenti e Ata nelle Scuole Superiori, OTTIMA riuscita del BOICOTTAGGIO contro i distruttivi quiz INVALSI  

Nonostante il DIVIETO di SCIOPERO per i Docenti e gli Ata delle Scuole Superiori il BOICOTTAGGIO dei quiz INVALSI in Sardegna è oggi ottimamente riuscito grazie all’indisponibilità alla collaborazione per l’effettuazione degli insulsi indovinelli da parte di tanti docenti ed alla significativa adesione alla protesta di tantissimi STUDENTI (con il beneplacito di moltissimi genitori che hanno capito quanto sia inutile e deleterio questo rito per i loro figli quindicenni).

Abbiamo conferma da tutta la Sardegna di interi Istituti dove i Quiz INVALSI sono SALTATI completamente in un numero altissimo di classi o sono stati somministrati ad un numero ridotto e spesso RIDICOLO di studenti rispetto alla “platea” delle classi seconde delle scuole superiori che doveva svolgerli.

Tutto ciò a riprova che il mondo della SCUOLA, nonostante il vergognoso divieto di Sciopero, sta dando una GRANDE RISPOSTA ed URLA di non condividere questa pratica dei Quiz, assolutamente avulsa dalle attività didattiche quotidiane, e si RIBELLA alla cosiddetta “Buona Scuola” che in questo secondo anno di applicazione, alla faccia delle pompose premesse, ha peggiorato gravemente la situazione nelle e delle Scuole Pubbliche in particolare alle scuole superiori con l’indegna “alternanza scuola-lavoro”.

Si noti che già lo scorso 3 maggio (giornata di sciopero indetto dai COBAS nelle scuole dell’infanzia, elementari e medie) ed il 5 maggio (giorno nel quale non abbiamo potuto scioperare per le norme draconiane antisciopero), nelle Scuole Elementari della Sardegna vi sono state decine di Scuole completamente CHIUSE ed i quiz non sono stati “somministrati” in centinaia di classi (sicuramente la maggioranza degli alunni sardi non ha partecipato ai quiz).

Ciononostante l’INVALSI ha spudoratamente propagandato che i quiz si sarebbero svolti nel 97,5 delle classi italiane il 3 maggio e nel 98,5% il 5 maggio.
I “MAGLIARI dell’INVALSI” non raccontano che le classi che vengono “usate” per tali numeri sono solo le cosiddette “classi campione” le quali (1 o 2 per scuola) sono le UNICHE che vengono “usate” dall’Invalsi per fornire questi numeri.
A tale proposito è utile sapere che l’Invalsi ha escluso da anni le scuole cosiddette “contrastive” (dove negli ultimi anni non si sono MAI svolti i quiz), da tale campionatura perché in tali Istituti NON vi sono classi cosiddette “campione”.
Inoltre, molti dirigenti scolastici (proprio perché queste classi sono le uniche che “fanno numero”), dedicano grande attenzione e usano tutto il loro potere di “persuasione” nei confronti di Docenti ed Ata affinché in tali classi i quiz si svolgano “costi quel che costi”.
Anche oggi, infatti, abbiamo avuto notizia di gravi episodi di intimidazione, da parte di taluni dirigenti scolastici, sia nei confronti di docenti che di studenti (con variegate “minacce” di ordine disciplinare) i quali non volevano sottoporre e sottoporsi ai test Invalsi.

Infine, anche nelle classi dove (soprattutto nelle classi cosiddette “campione”), i quiz sono stati svolti da un numero ridicolo di studenti (da 1 a 4 sull’intera classe), secondo i dirigenti scolastici e l’INVALSI, udite, udite, i quiz SONO STATI SVOLTI!!!!

Gli studenti oggi hanno dovuto svolgere (tra gli altri quiz) alcune prove di statistica (nonostante il fatto che in molti di questi Istituti gli studenti svolgano il programma di statistica in quarta o quinta superiore e non in seconda …sic…), mentre assistiamo al fatto che l’INVALSI piega spudoratamente la statistica falsando i dati di adesione a questo vergognoso carrozzone.

In alcune scuole oggi nelle classi cosiddette “campione” non era presente alcuno studente e, quindi, i responsabili dell’Invalsi hanno comunicato ai “fanatici” dell’Invalsi di tali Istituti che potevano cambiare le classi campione “usando” altre classi presenti (magari con 1 o 2 studenti aggiungiamo noi).

Perché l’istituto INVALSI non fornisce i numeri relativi allo svolgimento dei quiz sul totale delle classi coinvolte ma prende come parametro solo le cosiddette classi “campione” che sono solo una o due per Istituto?

Perché non ci forniscono il numero relativo a quanti studenti hanno svolto il quiz sul numero totale?

La risposta è assolutamente chiara: in tal modo si vedrebbe in maniera cristallina e numericamente corretta la contrarietà della scuola (Docenti, Ata, Studenti e Genitori) agli Invalsi nonostante il vergognoso divieto di sciopero.

    Ciononostante, come già detto in moltissimi Istituti della SARDEGNA vi è stata una massiccia adesione al BOICOTTAGGIO contro i quiz Invalsi.
    
    In particolare abbiamo notizia (il numero di scuole al momento è assolutamente parziale, ma molto indicativo) di Quiz saltati interamente in moltissime scuole ed in centinaia di classi della Sardegna:

ITCG “Mattei” di Decimomannu: 6 classi su 6 non hanno svolto i quiz (100% di blocco);
Istituto Industriale Scano Monserrato: classe “campione” senza nessuno studente;
Istituto “Pertini” Cagliari: 6 classi su 10 non hanno svolto i quiz compresa una classe campione senza alcun alunno presente;
Istituto “Meucci” Cagliari: saltati completamente i quiz;
Liceo Scientifico “Pacinotti” Cagliari: su 236 studenti di classe seconda hanno svolto i quiz solo 59 e 5 classi seconde su 12 erano completamente deserte;
Liceo “Michelangelo” di Cagliari: una classe completamente assente e nelle altre 5 classi seconde presenti meno di un terzo degli studenti;
Liceo “Euclide” di Cagliari: 3 classi su 9 non hanno svolto i quiz;
Istituto Industriale “Buonarroti” di Guspini: nelle 4 seconde erano presenti in totale 14 studenti su 82;

ITI “Giua” Cagliari: 4 classi seconde su 8 non hanno svolto i quiz;
Istituto Tecnico “Bacaredda” sede di Selargius: nessun alunno presente in seconda
Istituto Tecnico Capoterra: quiz saltati per assenza degli studenti nelle classi seconde;
ITC Muravera: nessuna somministrazione dei quiz Invalsi;
Liceo S.Antioco: solo 10 alunni presenti nel totale delle classi seconde;
IIS “Gramsci-Amaldi” Carbonia: su 183 studenti di classe seconda solo 11 hanno svolto i quiz.

Anche a Nuoro e Oristano abbiamo notizia di una grande partecipazione al BOICOTTAGGIO: attendiamo ulteriori dati da Sassari):

IIS Volta Nuoro (IPSIA, ITI, Professionale Agrario e I.T. Agrario “Brau”): su 156 alunni di seconda hanno svolto i quiz solo 26 alunni – 84% (qui la protesta forse è anche legata al fatto che l’Itas Brau di Nuoro è l’Istituto dove lo scorso anno erano state sospese, dalla dirigente scolastica, tre insegnanti per non aver voluto “addestrare” gli studenti ai quiz Invalsi);
Liceo Scientifico “Fermi” Nuoro: su 205 alunni 117 alunni assenti (57%);
Liceo di Dorgali: assenti l’80% degli studenti delle classi seconde;
ITC Tortolì: 8 alunni presenti su 26 nelle due classi seconde;
Istituto Geometri Nuoro: l’unica classe seconda era completamente vuota;
Istituto Tecnico Tonara: due seconde classi completamente vuote (100% adesione al boicottaggio).
Liceo Scientifico “Mariano IV” Oristano: su sette seconde classi in in 3 gli studenti erano tutti assenti mentre in altre 3 classi erano presenti solo 6/7 studenti.

Come abbiamo già ampiamente comunicato negli scorsi giorni proprio perché l’avversione ai quiz Invalsi è così diffusa i Decreti Attuativi della vergognosa Legge n. 107/2015 (cosiddetta buona scuola) prevedono che dall’a.s. 2018/2019 gli studenti delle scuole superiori vengano sottoposti a quiz in inglese, italiano e matematica, i cui esiti saranno riportati all’esame di Maturità, per essere ammessi al quale è indispensabile aver svolto i quiz così come nelle classi terze medie dove già dal prossimo anno i quiz non si svolgeranno più durante l’esame ma diventeranno propedeutici (non il risultato ma la semplice partecipazione agli stessi) per l’ammissione all’esame di licenza.

Insomma, la valutazione predisposta dai docenti dovrebbe cedere completamente il passo a quella estrapolata dai quiz standardizzati, considerati il più “qualificato” strumento per giudicare gli apprendimenti, con il conseguente ridimensionamento dell’intera professione docente.

Ne emerge un nuovo modello di docente “adattabile”, somministratore di prove standardizzate e “illustratore” di manuali per quiz, nel quadro dell’immiserimento materiale e culturale della scuola pubblica e del ruolo dei docenti, destinati ad un lavoro da “manovali intellettuali” tuttofare, flessibili e disponibili alle mutevoli esigenze di una sempre più cialtrona “scuola-azienda”.

Si vorrebbe che l’Invalsi determini la valutazione delle scuole e delle modalità di insegnamento dei docenti che, per adeguarsi ai quiz, dovranno conformare la propria didattica agli indovinelli ed, inoltre, in tal modo si tiene in piedi questo “baraccone” che ci costa svariate decine di milioni di euro all’anno mentre le scuole, e chi ci lavora, sono alla fame.

per i COBAS Scuola Sardegna
Nicola Giua

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