Signora, da domani il pediatra di suo figlio sarà un veterinario, però è bravo – di Francesco Masala
Si immagini una situazione nella quale la quota di vegetariani sulla popolazione cresca, e contemporaneamente diminuiscano le nascite fra gli umani. Ci sarebbe bisogno di meno pediatri e di meno veterinari.
Si ipotizzi che dopo qualche anno continui la discesa dei consumatori di carne e di fermi il calo delle nascite. Ci sarebbe bisogno di ancora molti meno veterinari e servirebbe qualche pediatra in più.
Se il Ministero della Salute non avesse licenziato gli esuberi precedenti, ma fossero ancora in servizio, magari per fare guardie mediche, o sostituzioni di titolari in ferie o in malattia, si porrebbe il problema di chi richiamare in servizio.
So già, ingenui lettori, la vostra risposta, che sarebbe uguale alla mia, ma è sbagliata.
Provo a spiegare come lo spiegherebbero loro (aggiungo che chi ha letto Comma 22* o Pinocchio potrà essere agevolato nella comprensione della storia).
Si ipotizzi anche che il Ministero della Salute abbia dei ferrei vincoli di bilancio da parte del Ministero dell’Economia (MEF), non c’entra niente, ma lo ripeteranno di continuo.
I burocrati del Ministero della Salute, creativi, deciderebbero che i posti di pediatra che si rendessero disponibili vengano attribuiti a dei veterinari, per un motivo semplice, ci sono troppi veterinari in sovrannumero rispetto ai pediatri.
Lo so, miei cari e ingenui lettori, che questa scelta vi sembra una follia, ma ragionate un po’, direbbero i burocrati (grandi mangiatori di carne, per la maggior parte, ma questo non c’entra), ascoltate le nostre buone ragioni.
“Forse che i veterinari non curano con perizia i cuccioli dei vostri animali? Non li vaccinano, non fanno loro le iniezioni, non prescrivono le medicine ai cuccioli? Non soffrono con voi quando i cuccioli stanno male? Abbiate fiducia nei veterinari, avranno cura dei vostri piccoli almeno quanto ne hanno per i cuccioli di animali”.
Qualcuno di voi ancora resisterà dirà che gli ordini professionali sono diversi, che il percorso di studi è diverso, ma i burocrati vi spiegherebbero che intanto la laurea è un titolo di studio per entrambi e che molti esami hanno lo stesso nome, se insistete siete sicuramente di quella specie di agitatori che sono i vegetariani (e anche i vegani), gente contro natura, smettetela per carità, e siate contenti che i vostri figli siano curati, a spese del Servizio Sanitario Nazionale.
È una follia, direste voi.
Questa storia dei pediatri e dei veterinari ancora è una follia, ma non sappiamo per quanto.
Provo a raccontarvi una storia che sta succedendo, il meccanismo è lo stesso.
Pasticciaccio brutto in viale Trastevere
Anche qui, c’è un ministero, il MIUR, e due classi di concorso, nelle scuole superiori, la A019, diritto, e la A017, discipline economico aziendali, chi insegna nella A019 ha la laurea in giurisprudenza e ha superato un concorso ed è diventato docente di diritto, chi insegna nella A017 ha la laurea in economia(quella che anni fa si chiamava economia e commercio) e ha superato un concorso ed è diventato docente di discipline economico-aziendali. Fino a qui lo capiscono anche i bambini, Succede che in questi anni le due classi di concorso sono in contrazione e alcuni docenti, fra duecento e quattrocento, in tutta Italia, sommando gli esuberi delle due classi di concorso, continuano a insegnare, magari su cattedre con meno di 18 ore di lezione frontale, e nelle ore residuali sono a disposizione nella scuola, cioè sostituiscono i docenti che si assentano, per qualche ora o giornata. Succede, in Italia, che i docenti in esubero, rientrano nelle classi dopo qualche anno, quando qualcuno va in pensione il posto viene assegnato a uno dei docenti in esubero. Si tenga conto anche che stiamo parlando di un ministero che ha circa 800000 dipendenti e che ancora, non si sa fino a quando, non esiste il licenziamento solo perché si è in esubero, visto che anche i docenti in esubero sono funzionali a soddisfare i bisogni delle scuole.
Al MIUR fanno questo ragionamento, sappiamo che le due classi di concorso sono in sofferenza, sostituiamo piano piano negli istituti professionali gli insegnanti della disciplina A017 con quelli della A019, senza cambiare la legge,
Capirete bene, lo capiscono anche i bambini, che insegnare una disciplina per l’80-90% costituita da concetti economici risulta impossibile per i docenti di diritto, e che per ogni docente di diritto (A019) che insegna una materia economica, e rientra in una classe a pieno titolo, c’è un docente di economia aziendale (A017) con decenni di esperienza nell’insegnamento dell’economia aziendale non torna in classe o addirittura si aggiunge agli esuberi.
E’ un ragionamento paradossale e disonesto, se si riducono gli esuberi della classe di concorso 019, nella stessa misura si fanno crescere quelli della classe di concorso 017
Sia chiaro che la legge non permette ai laureati in giurisprudenza di partecipare ai concorsi per insegnare discipline economiche (A017), vi chiederete come si fa ad insegnare qualcosa che il concorso ti vieta, e quindi neanche possono avere l’abilitazione.
Non c’è limite alla creatività.
Cosa fanno al MIUR? Decidono che i docenti della A019 parteciperanno agli esami di stato come commissari per la disciplina che la legge prevede sia riservata ai docenti della classe di concorso.
Adesso, penseranno al MIUR, abbiamo iniziato a sdoganare questo tabù le classi di concorso, le abilitazioni, ormai tocca al Parlamento cambiare le leggi. Una scuola nella quale il dirigente scolastico non avrà vincoli arcaici sarà più moderna.
Quante vicende, tante domande :
1 – Si rendono conto al MIUR la mole mostruosa di ricorsi delle famiglie che si troveranno ad avere figli giudicati nella terza, quarta e nell’Esame di Stato da docenti che non hanno titolo per insegnare quella disciplina economica, e neanche abilitazione? O non sarà che l’obiettivo di tutta la manovra sia quello di far lavorare gli avvocati?
2 – Nella presentazione del ministro Giannini al Consiglio dei ministri sulla buona scuola del 3 marzo 2015 si parla di economia ed educazione finanziaria alla scuola superiore (slide 6).
I docenti più qualificati per raggiungere l’obiettivo sono i docenti di diritto?
3 – Nella presentazione del ministro Giannini al Consiglio dei ministri sulla buona scuola del 3 marzo 2015 si parla dei dirigenti scolastici come leader educativi (slide 6), Renzi li ha chiamati allenatori.
Come può un allenatore accettare di far giocare un difensore come attaccante o viceversa?
Solo perché bisogna ubbidire agli ordini di qualcuno?
Quanti dirigenti scolastici hanno protestato e hanno fatto obiezione di coscienza perché il MIUR li ha costretti a fare scelte scellerate come quella di permettere d’insegnare la contabilità, il bilancio, l’analisi dei costi, il budget a chi non sa cosa sono?
O i dirigenti ministeriali e/o scolastici pensano che basterà studiare una lezioncina la sera prima?
4 – Lo studente (o utente o cliente) è al centro della scuola, dicono.
È possibile imbrogliarlo così, lui e la sua famiglia?
5 – Dicono gli economisti che la moneta cattiva scaccia la moneta buona.
Tanti diranno che questa storia non li riguarda, però può essere l’apripista per la totale flessibilità degli insegnamenti e delle classi di concorso, cosa impedirà fra due anni di fare insegnare scienze ai docenti si educazione fisica, o storia a che all’Università ha dato un esame di storia di qualcosa?
Vi ricordate quando hanno cambiato i primi articoli della nostra Costituzione?
Non ne avrebbero toccato altri, dicevano, sappiamo cosa sta succedendo ai nostri giorni.
Molti padri costituenti erano pregiudicati a causa del fascismo, può capitare che alcuni cambiatori di Costituzione siano pregiudicati anch’essi, una condanna lava l’altra, secondo loro.
Quella Costituzione del dopoguerra era stata approvata dalla gran maggioranza del Parlamento, eletto col sistema proporzionale, con una partecipazione di elettori che oggi chiameremo bulgara.
In questi anni di quella Costituzione si fa strame da parte di un Parlamento eletto con un sistema dichiarato illegittimo dalla corte costituzionale, con un sistema fortemente maggioritario, da chi rappresenta molto meno della metà degli elettori.
Moneta cattiva scaccia moneta buona.
Si aggiungano due tasselli alla rete che si sta tendendo.
1 – Il 5 marzo 2015 un’importante conferenza, sponsorizzata, tra gli altri, dal MIUR (Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per laValutazione del Sistema Nazionale di Istruzione), dal titolo “Scuola e cultura economica”.
Qualche domanda:
Ma il MIUR che organizza questo è lo stesso MIUR che fa insegnare le discipline economico-aziendali ai docenti di diritto (che, ripeto, se è sfuggito a qualcuno, non hanno titolo, competenze, abilitazione)?
Ma i funzionari creativi del MIUR, evidentemente anche loro non economisti, sanno la grave crisi mondiale che ha provocato la finanza creativa?
Ma la creatività non è meglio lasciarla agli artisti e agli imprenditori (quelli veri) ?
La burocrazia creativa è impossibile!
2 – Esiste l’Associazione Professionale Insegnanti Discipline Giuridiche ed Economiche (APIDGE), sarà una lobby? Non saprei, ne parla l’ex ministro del MIUR Carrozza (leggi qui), che l’aria del ministero l’ha respirata.
Quello che interessa qui è che il 25 marzo 2015 l’APIGDE ha organizzato un convegno in una sala del Senato della Repubblica, col saluto di Luciano Chiappetta, Capo del Dipartimento per l’Istruzione del MIUR, è scritto nel manifesto (leggi qui);
peccato che nel sito del MIUR quella posizione risulti vacante e il dott Luciano Chiappetta risulti essere Consigliere del Ministro (titolo gratuito, con solo un massimo di spese per missione di 5000 euro all’anno)
Sarà un caso, ma c’è un’omonimia col dott. Luciano Chiappetta che ha firmato le note del MIUR che hanno permesso tutta la storia di cui si parla qui, e non è strano che venga presentato come capo dipartimento del Miur, se non lo è più?
Misteri dei ministeri.
Un’altra cosa mi ha incuriosito, del convegno, cioè che “è richiesta giacca e cravatta”, per tre motivi:
il primo è che in italiano si dice è richiesta, o sono richieste, giacca e cravatta?;
il secondo è che dev’essere una riunione per soli uomini;
il terzo è che si potrebbe fare dell’ironia sull’abito che fa il monaco (alcuni, qui e qui, raccontano addirittura che la cravatta ha una simbologia massonica, chissà se è vero), però se in un luogo non è consentito l’ingresso a Renato Accorinti (vedi qui) e a papa Francesco, ecco, quello non è un bel posto, per me.
Vorrei concludere con un apologo di Totò, che ha previsto perfettamente quello ci è successo e ci sta succedendo, facciamo finta che i colpi che prendiamo non siano per noi, e ridiamo anche, poi sarà troppo tardi.
Stessa cosa succede per le classi di laboratorio, insegnanti tecnico pratico.
Un perito elettrotecnico può insegnare elettronica, anche se nella sua vita non ha mai visto un transistor.
Un ragioniere programmatore, un perito aziendale potrà insegnare laboratorio di automazione industriale in un istituto tecnico industriale
A chi fosse interessato a sentire anche l’altra campana segnalo che sempre su Fuoriregistro è stato pubblicato:
“Perché studiare il Diritto serve …
…ai veterinari che cureranno le capre, ai pediatri che cureranno i bambini ed anche a Masala.”
Franco Labella – 30-03-2015